GANZFELD

29 giugno 2006

l'eleganza del gesto


28 giugno 2006

Il codice di giugno

28-06-82 : intanto è palindromo.

Se si sottraggono le cifre dei due 28 si ottiene una sfilza di 6, altro palindromo, francamente satanico.

Se si pensa che successe (ma come "cosa?", suvvia) alle 10.07, sommando le cifre si ottiene 8. Cifra assai ricorrente nella data. Ma sottrandole si ottiene 6. Il mese.
Anche sommando tutte le cifre del giorno si ottiene 8. Se in più si aggiungono anche quelle dell'ora si ottiene 24. E 2+4 fa 6.
E 24 sono gli anni passati dalla data in questione.

Se si sommano le cifre del giorno e quelle del mese più l'anno, e non le cifre che lo compongono, si ottiene 98. E 9+8 fa 17, cioè i numeri dell'ora. E 1+7 fa 8. E 1-7 fa 6. E così anche partendo dal'anno, visto il palindromo.

Se si sommano i numeri della data, non le singole cifre si ottiene 116. E 6+1+1 fa 8. Aridaje.
Se invece si moltiplicano i ottiene 13776. E 1+3+7+7+6 fa 24. E 4+2 fa 6. Il mese. E 24 sono gli anni passati dalla data in questione.

Si potrebbe continuare all'infinito, data l'eccezionalità dei numeri.
Mi fermerò qui, anche per non umiliare voi e le vostre date qualsiasi.

Vorrei fare però gli auguri agli amici che, anche loro di 28 giugno, sono, come dire, nati:
Pieter Paul Rubens (1577), Jean-Jacques Rousseau (1712), Luigi Pirandello (1867).
Mica poco.

p.s.
Un'ultima cosa: L'italia ha vinto i mondiali nel '38. E nasceva mio papà. Poi ha aspettato che nascessi io, nell'82.
Credo oggi stia giocando così perchè aspetta il nipotino. Abbiate pazienza.


24 giugno 2006

Fiori

Oggi ho preso in mano i fiori in modo diverso dal solito, più delicatamente, quasi che stringendoli troppo potessi far loro del male...quasi che le loro anime silenziose potessero gemere. E adesso che sono qui dinnanzi a me sulla scrivania, in un sottile vaso verde opaco, mi sembra che i fiori reclinino il capo, in segno di un mesto ringraziamento. Il loro profumo mi invade con tutto il dolore di una inutile nostalgia e penso a ciò che potrebbero raccontare se fossimo capaci di comprendere il linguaggio della vita e non soltanto quello delle parole.
Arthur Schnitzler, "Fiori"


21 giugno 2006

Riticolizzati

Nè dal punto di vista didattico nè da quello, come dire, legale, la Maturità ha un minimo di senso. Non si capisce perchè dopo cinque anni, cento pagelle e un miliardo di voti uno debba sostenere un esame. Perchè? E' come se al '90 si mettesse di dafault il golden gol, anche se vinci 2-0.
Diciamo, lo so, che è un rito. Di passaggio, o d'iniziazione, chi lo sà. Però dico, almeno famolo bene!
La laurea è un rito. Non c'è rischio di bocciatura ma c'è un giudizio: la tensione è data dai vestiti eleganti, dalla cerimonia, dall'esporre davanti a tutti il prorpio lavoro, incoraggiato dal professore, non minacciato. La tensione è quella di avere un'organizzazione di fronte che ti dice: "Và, figliuolo: ne sai abbastanza" e tu, pronto, "maddeche?". Nessuno ti minaccia, se non la tua ambizione, il tuo ego, o super-ego.
La maturità, non è un rito per gli studenti. O meglio: non solo, non tanto. Lo è però per i professori. L'ultimo atto di potere, la minaccia, addolcita dall'inaspettata, ma immancabile, magnanimità. Così quasi da farsi perdonare dai propri studenti le inifnite rotture di palle. E farsi ricordare con un grazie altrimenti impossibile, spesso, senza quest'ultima ruffianata.
La maturità così è folle, senza senso. Un'accozzaglia di nozioni, superficiali, con misteriose fughe d'approfondimento, inadeguate e inopportune, spesso, come chi le conduce. Non c'è quasi niente di proprio, solo una tesina, disorganizzata, salti da una materia all'altra, vaneggiando d'interdisciplinarità, (e chiamatelo eclettismo, se ne avete il coraggio!) che è la tomba della Cultura. Sembra una funzione cognitiva deficitaria e confusionaria, figlia di quelle mattinate che alternano la palestra all'inglese e poi alla matematica. Solo un pazzo si organizzarebbe una giornata così.
La Matura è in realtà l'ultimo gesto d'imperio dei professori. E' l'autocelebrazione di una corporazione che, per quanto mi riguarda, in maggioranza, gestisce una baracca autoreferenziale, prolissa e poco professionale.
Io ho anche conosciuto professori, uomini e donne, due o tre sui centomila che ho frequentato, eccellenti.
Una volta, uno di questi, un amico, un professore di liceo, bravissimo e amato, mi disse: "Gli studenti dovrebbero essere valutati per le domande che fanno, non per quel che rispondono".
Sarebbe meraviglioso.

16 giugno 2006

Visto o sentito X


Bright Eyes: è un po' come se i Coldplay fossero cresciuti con i vinili di Ben Harper e qualcosa, raccattato, dei Beatles.
E' un po' come se Ben Harper fosse cresciuto in Inghilterra, senza Hendrix e Rodney King, ascoltando i vinili dei Beatles e qualcosa, raccattato, dei Coldplay...

13 giugno 2006

Chi ben comincia...


Normalmete non seguo il calcio. Ma ogni quattro anni, comincio a parlare in prima persona plurale. Partono i Mondiali e tifo la Nazionale. Ho visto in giro che qualcuno tiferebbe per gli avversari, per punire o protestare o non so che altro dopo, durante, calciopoli.
Ora. Da garantista quale credo di essere, se uno è colpevole paghi, ma prima lo si dimostri. E di giocatori della Nazionale colpevoli, per il momento, non ce ne sono. E non mi pare neanche indagati. Chi utilizza il teorema non poteva non sapere, sappia, che ai miei occhi, echissenefrega dirà lui, ma fa niente dirò io, si tinge del peggior criptofascista giustizialismo. Che con la Giustizia proprio non c'azzecca nulla.
Io tifo Italia, perchè l'Italia è l'Italia. Non è chi la rappresenta in quel momento. L'italia non era Berlusconi. Non è Moggi. Non è Mafia. E' anche questo, ma non solo questo.
Le fondamenta di uno stato, di una comunità, non possono essere messe in discussione ad ogni tirar di maleodorante venticello, altrimenti, che ci stanno a fare?
E' come prima del voto: non riesco prioprio a dire "se vincono vado in Svizzera": non ci riesco perchè è più forte la voglia di lottare per salvare, o mantenere o solo anche rappresentare, qualcosa di ben più importante.
Se nel '22, o nel '43, ad esempio, fossero andati tutti in Svizzera...beh...ditemi voi!


10 giugno 2006

Visto o sentito IX

Gravedigger, when you'll dig my grave, could you make it shallow, so that I can fell the rain...


09 giugno 2006

Facili Grilletti II

Oggi Beppe Grillo ha consegnato a Prodi la lettera di prelicenziamento. Prodi ha chiesto la fiducia su un programma ed è stato votato. Grillo ne fa un altro, non concordato, e dice che se non lo rispetta lo licenzia. Terribile: degno del peggior datore, padrone?, di lavoro.
Non bastano i propri fan per levare un premier eletto. Altrimenti, gambe all'aria: chi riempie la piazza vince. E di populismo ne abbiamo avuto abbastanza.
E poi, ma questo è del tutto personale, perchè sempre con questa voce urlata di gola, francamente un po' isterica?

Pensavo: non necessariamente in relazione a Grillo, la mia esperienza personale mi ha insegnato che la meritocrazia porta in parlamento chi lo merita. Non sempre, ovvio. Ma chi ha conseguito una serie di competenze sul campo spesso riesce a guadagnare la fiducia dei propri elettori. Ecco: uno sceglie. Facendo anche un gesto di fiducia. Come con il medico. Non posso dirgli come operare. Posso scegliere se farmi operare. Non come e quando. Se no cambio medico. O faccio il medico.
Partire sempre dal presupposto che gli eletti passino le giornate tra inedia e ladrocinio, poi avvelena il mondo. Qualcuno lo fa. Ma ovunque: nel calcio, nella musica, fra i dottori e i comici, come pure benzinai e panettieri. Ma non tutti. E neanche la maggioranza. E se se ne conosce, si denunciano.

A pensar male di default, altrimenti, potrei credere, per esempio, che le pagine che Grillo affitta sui giornali con i soldi dei fan, per mesaggi più o meno intelligenti, ma con riportati ben in vista la sua faccia e il suo blog siano delle trovate per avere, gratis, rubando?, pubblicità.
E poi perchè Grillo che è così bravo, che scrive programmi sottoscritti da milioni, non si fa eleggere? Almeno impariamo da lui come si fa. Come ha tentato di fare quello che c'era prima, mmmhh... come si chiamava?

p.s
qui l'altra mi a incazzatura. Che poi mi passa.


08 giugno 2006

Pre -Testo

Ho aggiunto nella beachechina di citazioni qui sotto la seguente:

"Il fastidio per le tesi condivise - ancorché vere e indiscutibili - è un tic umano e diffuso."

Arriva da Wittgestein, tanto per cambiare, in particolare da un post che gestisce diversi piccioni con non altrettante fave.
Mette alle corde l'ometto di turno accennando highlights della vicenda di A. Sofri.
E poi è scritto benissimo.

E poi, massì, mi vien da dire che è un esempio di pacifismo. Fermezza e incazzatura. Legittime ma senza odio e violenza. E non che il vaso non sia colmo.

Io, forse, al suo posto, non ne sarei capace. Lo ammiro. E dico, massì, che è la differenza pincipale fra Destra e Sinistra. Quelle vere.

04 giugno 2006

Ha visto cose che voi umani...

Non aggiorno il blog da una vita. Una vita breve. Ma sempre vita è. In questi giorni c'è stato qualcosa da fare. Ho girato diverse città: ho visto professori promuovermi chiacchierando di Jung ed Hilmann, senza che io abbia capito un bel niente dei suddetti. Ho visto pendolari fingersi scrittori. Hoi visto il mare. Terre straniere, spocchiose all'acchito, e terre straniere per niente spocchiose. Ma ricchissime. Sono stato a Montecarlo. Ho visto tutti i modelli Lambo e Bentley. Ho visto Aston Martin arrivare alla curva del Casinò scalando due marce, esplodendo rumori inverecondi, ma che all'udito d'un maschietto gli ricordano che è vivo. Ho visto il volto delle Rolls trasfigurarsi dopo che BMW ci ha messo lo zampino.
Ho visto gente perdere migliaia di euro al casinò in men che non si dica. Ma nel vero senso della locuzione. Ho visto me stesso, con la mia faccia tosta, andare al banco dei cambi, cambiare 0.5€ in fish, tirar la leva e vincere, tornando a cambiarne 10€. Fumando un Habanos. Ho visto una serie G amg (questa è per intenditori.)
Ho visto un geco e sono stato nello stesso paesello con Bisio, ma senza vederlo. Ho riflettutto sul fatto che la Murcielago grigia e nera forse è più bella che tutta gialla. Ma è ancora solo un'ipotesi.
Sono tornato a casa scortato da 5 satelliti, ed ho finito, a malincuore, una settimana 24h/24h a tu-per-tu con la mia fidanzata. Da 4 anni.
Ora sono tornato, ho visto Valentino vincere una gara indicibile, e ho visto che Repubblica.it ha cambiato il sito.
Per qualche giorno non ho voluto sentir parlare del clemente Mastella (sottile battuta, che mi soddisfa) e del resto della ciurma.
In casa Kiwies è nato un nuovo amplificatore, ma mi hanno detto che forse aspetta un fratellino, mentre in casa Nadir sono nati 3 nuovi pezzi, che al link qua sotto potete ascoltare.
Per il resto, tutto bene. Spero anche voi.