GANZFELD

27 ottobre 2006

Occam, il meglio di un uomo.

Da quando gli ormoni hanno completato il mio sviluppo cerebrale uso quotidianamente il Rasoio di Occam per radere, abbellire e rendere piacevole al tatto il mio cervello.
Ci fosse anche il dopobarba di Occam sarebbe perfetto.

24 ottobre 2006

Pronto?

Ogni volta che i media italiani parlano di qualche fenomeno, cosiddetto, di tendenza lo fanno con un certo distacco. Un po' moralista, un po' voyeur. Mai si percepisce che il giornalista faccia parte di quel che racconta. Vi immaginate un giornalista del Corriere o di Repubblica con L'iPod?
L' Herald Tribune, invece, scrive così di cellulari e iPod: è immaginabile un pezzo del genere su un giornale italiano?
Al massimo è riportato malamente il solito studio per cui il cellulare renderebbe il regazzino che lo usa cieco e analfabeta.
Che noiosi.

A chi ama il faceto, invece, consiglio uno,
due e tre.

22 ottobre 2006

Saul Williams, Wine.

The new wine is dying on the vine
how much must you age before you're ageless?
align yourself with the divine
allow your inner sage to burn your rage less
'cause I find you're testaments of time
there is no space for time within your mind
if your looking for yourself, yourself you'll find
through the crystal of your spirit you'll inherit the divine
you are God, you best believe
don't waste your time down on your knees
it's everybody for themselves
you have the fire and the cross
don't save your soul it's sour loss
collective soul, collective well

Now do you know how I feel tonight?
Now can't you see I'm surreal tonight?
See how I shine I'm a star, yeah
Now do you know who you are, yeah?

I'm that atonement son
that's like a bible and gun
pea-cocked and ready aimin' steady as a ray of the sun
my ammunition, intuition, full eclipse of my lung
son, you could never guess what planet I'm from
my emcee name is my birth name, my first name
alias is all of us, soul of us, the fall of us
to surely come when we deny it
loudest nigga gets quiet
prison of pieces of riot
sell your soul if you wanna, but that don't mean I'mma buy it
see I've been conscious of your nonsense
they imprints have been quiet
and I ain't gonna lie it
be to hard to deny it
I ain't from your block and never had to deal with your shit
never had a glock never kept it real with no bit
and when I saw a nigga like you, son I practically hit
'cause you did what you did and I wasn't the kid
don't give a fuck now, I be the first one to playa hate
the eye of the needle set the record straight
and I retire late, retire late, retaliate, retaliate
and I be fishin' on that same star you be wishin' on
make you move son, you know the mission's on
so never question who I am, God knows
and I know God personally
in fact he lets me call him me
in fact he lets me call him me

I can recite the grass on the hill and memorize the moon
I know the cloudforms of love by heart
and have brought tears to the eye of a storm
and my memory banks vaults of forests and amazon river banks
and i've screamed them into sunsets that echo in earthquakes
shadows have been my spotlight as I monologue the night and dialogue with days
soliloquies of wind and breeze applauded by sun rays
we put language in zoos to observe caged thought
and tossed peanuts and p-funk at intellect
and motherfuckers think these are metaphors
i speak what I see
all words and worlds are metaphors of me
my life was authored by the moon
footprints written in soil
the fountain pen of martian men
novelling human toil
and yes, the soil speaks highly of me
but earth seeds root me poet-tree
now, maybe i'm too serious
too little here to matter
though i'm riddled with the reason of the sun
i stand up comets with the audience of lungs
this body of laughter is it with me or at me?
hue more or less though gender's mute
and the punch line has this lifeline at it's root
i'm a star this life's the suburbs, I commute


Le false confidenze, L'uomo in più

19 ottobre 2006

Ma?

Repubblica.it di oggi riportava il box qui sopra.
Sono l'unico a veder qualche contraddizione?

Mezzi fini

Faccia sveglia e intelligente. Come una lampadina accesa d'idea.
Follini, quello che ha votato tutto ma proprio tutto del governo Berlusconi sempre un po' turandosi il naso però, che è andato al governo e poi ne è uscito, che raccomandava a destra e a manca ma poi ha votato tutto, ma proprio tutto-tutto di quel governo di venduti e d'incapaci. Poi, finito il potere, sbatte la porta e se ne va perche "ve lo dicevo io che eravate brutti!".
Ora ha fondato l'Italia di mezzo. Ma di mezzo cosa?
Di mezza parte? un po' tantino; di mezzo nel senso che c'entri, che sei di mezzo? e allora non chiamarti fuori; o del mezzo che sei rispetto ad altri, che sono interi, integri? di mezzo senza fine, cioè infinito, metafisico? del mezzo, l'auto blu, senza fine alcuno se non la tua conservazione?

18 ottobre 2006

Dr. House

Sta cosa che ogni post deve avere un titolo chi l'ha decisa?

No niente, è arrivato il freddo, diciamo il fresco.
Lo aspettavo da quando se n'era andato.


12 ottobre 2006

Dilungazioni /2

Conosco personalmente qualche senatore, qualche consigliere di vario livello qualche sindaco e assessore.
L’incredibile sequela di eventi che mi ha portato a conoscere i suddetti parte quando ho iniziato a votare e mi sono iscritto ai Ds. Un partito che ha delle idee, una serie di uomini e donne che amministrano, un sostanziale retroterra di valori che condivido e l’accordo sulle scelte di
amministrazione della mia comunità, sia la città o la nazione.
Queste persone sono seri e competenti lavoratori, a cui io, insieme a una moltitudine, do mandato di rappresentarmi e di governare in nome dei suddetti valori. Io a sinistra altri a destra.

Il punto è che poi controllo il loro operato. Nel mio partito, sul mio territorio sono frequenti gli appuntamenti dove s’incontrano i politici eletti in zona, dal Quartiere al Senato. Raccontano, rispondono, spiegano. Io curioso ascolto, partecipo, intervengo.
Qualora uno di loro sparisse dalla faccia della Terra, assenteista, godendosi il proprio stipendio al bar, non avrebbe vita facile. Farebbe un mandato, forse neanche, perché l’imbroglio sarebbe evidente e mai sarebbe rieletto.
E come se io avessi un mucchio di azioni di una società e chi me le rappresenta bigiasse i C.d.A. Mica lo rieleggo un’altra volta.

Che in parlamento vi siano fannulloni è ovvio. Come è ovvio che essi si annidino nella amministrazioni comunali, negli ospedali, nel vostro ufficio e da McDonald. E’ la vita, baby. La differenza è che i primi possono essere direttamente controllati dal mandatario del loro incarico, cioè noi, tu, io. Questo è importante, perché io non posso controllare un funzionario di un comune o di Telecom o di che altro, eppure anch’esso in qualche modo si occupa di qualcosa che mi riguarda.

Votare e poi si disinteressarsi completamente di chi e cosa si sia votato, da moralista quale sono su certe cose, credo sia una colpa esattamente uguale a quella del parlamentare fannullone. Entrambi sono parti di un sistema che ignora e disprezza profondamente il valore, la storia e la funzione delle istituzioni.
Inutile poi scandalizzarsi davanti al servizio qualunquista di turno (Le Iene dell’altra sera)
La stessa colpa è anche in coloro che si fermano solo allo showbiz televisivo che, colpevole anch’esso, offre per lo più un’immagine distorta degli amministratori, ingigantendo spesso il peso delle irrilevanti mondanità dei pochi a discapito degli altri, tanti, onesti lavoratori. Dalle urlate poco chiare di Vespa alle Iene.

Gli eletti, da me eletti, che conosco hanno un compito e lo assolvono. Se poi essi, e non è proprio il loro caso, la sera si fanno le canne non mi interessa. Come non mi interessa se se le fa il mio dottore, perché quel che mi interessa è che egli mi curi. Come non deve interessare al professore se ne fa uso il suo studente, il suo compito è studiare. Scommetto che l’incidenza statistica di comportamenti devianti nella classe politica è la stessa che nelle altre categorie. Se il mio avvocato pippa e mi difende, non è che lo cambio. Lo cambio se non mi difende. Se poi non mi occupo di capire se mi difenda o meno e a causa di altri dettagli perdo fiducia in tutta la magistratura, beh, allora il pippa sono io. Ovvio che preferirei che mi difendesse senza pippare, ma il mondo è crudele.

Quel che vorrei è che si facesse politica. Che si capisse l’importanza del mandato che chi eleggiamo è chiamato a compiere e che lo giudicassimo per quel compie per onorarlo, che i cittadini dimostrino con i fatti di aver capito l’importanza del mandato. Sono stufo di qualunquismi e populismi, ovunque siano. Voto da sei anni. Conosco nome e cognome di chi ho eletto, so dove cercarli, so come chieder conto. Questa cosa, ahimè, è largamente definita “ammanicamento” (“senti un po’, te che sei ammanicato…”). Vien così sommessamente insinuata malevolenza, corporativismo, privilegio, in quel che è invece il semplice esercizio di un diritto. Che forse è anche un dovere. A cui certo non rinuncerò.

Vorrei si capisse che in Parlamento ci va chi eleggiamo. Pazzesco, no?. E che coloro che non brillano possiamo non eleggerli più. Possiamo non farci convincere prima di eleggerli. Possiamo occuparci di conoscerli quando ancora son candidati. Possiamo verificare il loro lavoro. Ma con parametri corretti e giusti, politici, non ipocriti, moralisti e qualunquisti.

11 ottobre 2006

Visto o sentito /13

Di questi tempi non capita spesso, chissà poi se una volta capitava di più, di ascoltare un disco e pensare che sia tutto giusto. E’ una sensazione strana, ma utile. E’ una sensazione immediata che non lascia spazio a critiche. Poi in realtà può esserci un giudizio di valore generale, ma con la consapevolezza che di errori proprio non ce ne sono.
Paolo Nutini ha 19 anni, e questo è giusto, è scozzese, che magari è meno giusto, fa il cantautore. Suona come può, senza voler sembrare naif o particolarmente bravo, ma scrive dei pezzi perfetti. La strofa lunga giusta, il ritornello perfetto, poi il bridge. Tutto al proprio posto. Con i testi leggeri ma ogni tanto un po' pigiati per farceli stare.
Di questi tempi invece assistiamo a brevissime strofe che lanciano nauseabondi ritornelli che ritornellano non meno di dieci volte, che si appiccicano in testa e ne rimane l’odore per tutto il giorno. Spesso l’autore vuol sembrare bello o alla moda o ricco o punk o bravo. Vuol sembrare, ma puntualmente non lo è. Nutini lo è, qualsiasi cosa sia.
Mi è venuto in mente che These Streets sembra scritto da uno a caso fra Keziah Jones, Dave Matthews, Jeff Buckley, Chris Martin, John Lennon o Neil Young quando non sapevano suonare.
E' magnifico il fatto che Nutini non voglia mai sembrare uno di loro, ma che grazie a loro abbia fatto un disco bellissimo.

10 ottobre 2006

In nome della madre, tre cavalli, in alto sinistra

06 ottobre 2006

La certezza del dubbio

David Cameron, leader dei Tory inglesi, sfiderà il successore di Blair alle prossime elezioni. Ultimamente qualche dubbio, soprattutto a destra, sulle sue reali capacità politiche emerge.
Tanto meglio se ancora il Labour governerà in Inghilterra.
Ma se Cameron, che è destro, dice quanto segue che dubbi dovrebbero venire a noi italici su certe cose?

"There's something special about marriage. It's not about religion. It's not about morality. It's about commitment.
When you stand up there, in front of your friends and your family, in front of the world, whether it's in a church or anywhere else, what you're doing really means something.
Pledging yourself to another means doing something brave and important. You are making a commitment. You are publicly saying: it's not just about me, me me anymore. It is about we - together, the two of us, through thick and thin.
That really matters.
And by the way, it means something whether you're a man and a woman, a woman and a woman or a man and another man. That's why we were right to support civil partnerships, and I'm proud of that"

04 ottobre 2006

Travagli intelettuali /2

Ho gia accennato qui che Travaglio non mi sta simpatico, e va bene. Scrivere rubriche tutti i giorni non è semplice, e va bene. Ma comunque trovo la seguente antologia di dichiarazioni sulla finanziaria priva di elementi che possano scandalizzare l'uditorio o che possano in qualche modo suggellare l'impianto accusatorio insito nel titolo stesso della rubrica che la ospita "carta canta".
Mi pare siano solo stralci di un dibattito complesso che ha portato ad un'altrettanta complessa legge finanziaria; neanche tanto male, per altro.
Il giustizialismo e la malafede tout court di Travaglio sarebbero da annoverare fra i tanti, da lui immacolato additati, guai di questo Paese.

"La manovra per il 2007 sarà da 35 miliardi, ma spalmati in due anni, impostando riforme strutturali". (Luigi Nicolais, Ds, ministro della Funzione pubblica, 25 agosto 2006).

"Per la finanziaria, 35 miliardi sono la cifra necessaria in un anno".
(Antonio Di Pietro, Italia dei Valori, ministro delle Infrastrutture, 28 agosto 2006).

"Le entrate vanno meglio del previsto, e la manovra potrà essere più leggera: non più 35 miliardi, ma 30". "La manovra dovrà avere un impatto da 35 miliardi di euro. Circa 20 per risanare i conti, il resto per lo sviluppo".
(Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'Economia, 29 agosto 2006).

"La manovra finanziaria sarà da 33,4 miliardi".
(dai giornali del 29 settembre 2006).
bah.

03 ottobre 2006

Finanzieri, finanziarie, finanziatori, finanziati.

"Berlusconi mobilita la sua gente."
"una festa al billionaire?"

ellekappa
3.10.06