GANZFELD

31 dicembre 2005

Augurio

29 dicembre 2005

Meglio di tutti

Dal Blog di Gago, che fuori dalla rete è Luca Bottura (un passato in Cuore, l'Unità, Quelli che il calcio...)

In prima pagina su Libero l’ormai tradizionale pubblicità del calendario di Mussolini. Vergognosa manifestazione di protesta davanti alla sede di Libero, dove un gruppo di partigiani chiede che venga pubblicato anche il calendario della Petacci, per appenderli insieme.


Macchianera ne fa il permalink, meno male.

Al Bicocca



E così Macchianera racconta la Bicocca.

Se esistesse una top ten dei posti più brutti del mondo la Bicocca sarebbe per lo meno in finale. Gli abitanti però sono sensibilissimi: come segno di rispetto per i nostri soldati a Nassiriya, hanno deciso di rispettare anche loro il coprifuoco. Dalle sei in poi la Bicocca oltre che restare brutta è anche morta. E’ un’accozzaglia di edifici abbandonati e obrobri nuovi di zecca. L’altro giorno alla segreteria della facoltà di economia dell’università si è costituito un tizio. E’ entrato e ha detto: “Basta non ce la faccio più, sono stato io a fare la rapina. Portatemi in cella, tanto sono anni che mia mamma diceva che un giorno o l’altro sarei finito a San Vittore”. Non fatevi ingannare dalle apparenze. La Bicocca è volutamente brutta. Se uno vuole qualcosa di bello va a Venzia o a Roma. A Milano ci vengono per vedere noi che abbiamo sempre fretta, la nebbia e gli uffici regionali.
Che da ex-studente ho sempre definito iper-funzionale, come edifici, ma con i banchi delle aule che fanno ombra sul foglio e le segreterie che non funzionano.
Ottima anche la scelta che in nome della celebrazione artistica dell'arch. Gregotti (mica della speculazione, maliziosi!), ha pensato bene di eliminare qualsiasi area verde, che disimpegni, non dico le persone, ma almeno gli sguardi.

Alto profilo

Luttazzi sul suo blog: "Dalemiani e correntone ancora divisi sull'uso degli orfani kossovari come nanetti da giardino." titolo: conferenza programmatica DS.

Io sul mio: " L'europa ragiona ancora su quelli di Sebrenica" Titolo: Meno male che allora nessuno è intervenuto in aiuto. Eh?

Ha la coscenza pulita, lui: mai usata.

Ognuno capisca quel che vuole.

27 dicembre 2005

Sbagliando si sbaglia.



Sebbene in tempo di buoni propositi, gesù bambini e compagnia bella alla domanda


Le carceri scoppiano. Una parte del mondo politico chiede una amnistia per decongestionarle. I contrari sostengono che bisogna ribadire la certezza della pena e affrontare il problema costruendo nuove carceri. Voi siete favorevoli ad una amnistia?

quasi 6000 persone su repubblica online, per il momento, hanno risposto in maggioranza no. Beh, qualche pensierino, non proprio natalizio, lo fa venire...
Credo che il famosissimo popolo della sinistra, quello che spiega a tutti come governare e puntualissimo a scovare errori, ma tanto avaro nel riconoscere meriti, non abbia molto chiara la definizione nè di indulto, nè di amnistia, nè d'indultino.
Questi provvedimenti, lungi dall'attuare il detto "liberi tutti", pongono una serie di condizioni ai beneficiari, il cui rispetto, dimostrerebbe certo che queste persone non meritano di stare in cella.
Forse questo, quello del sondaggio s'intende, famosissimo popolo della sinistra ha commesso un errore: sarà solerte a riconoscerlo come lo è verso tutti gli altri?
Ad altri, meno crudeli magari, l'ardua sentenza.

26 dicembre 2005

Jonathan Poneman


Noi tutti dobbiamo molto a quest'uomo. Creò la Sub Pop e per primo capì che band come Mudhoney, Afghan Whigs, Soundgarden, Nirvana, andassero fatte conoscere all'umanità. E così tutto cambiò. Ora è tutto passato e, sempre lui, ma ora ha la barba, produce Modest Mouse, Death Cab for Cutie, Jennifer Jentle... Che francamente annoiano. Tutta forma, ma di rock'n'roll, neanche l'ombra.
Domando se qualcuno abbia notizia di band che suonino il rock'n'roll che c'era fino a qualche anno fa.
Se ne trovano importanti tracce su Alzadeo's, linkato qui di fianco.
Ma non basta.

25 dicembre 2005

Racconti

Era Natale. Attraversavo la vasta pianura. La neve era come vetro. faceva freddo. L'aria era morta. Non un movimento, non un suono. L'orizzonte era circolare. Nero il cielo. Morte le stelle. Sepolta ieri la luna. Non sorto il sole. Gridai. Non mi udii. Gridai ancora. Vidi un corpo disteso sulla neve. Era gesù Bambino. Bianche e rigide le membra. L'aureola un giallo disco gelato. Presi il bambino in mano. Gli mossi su e giu le braccia. Gli sollevai le palpebre. Non aveva occhi. Io avevo fame. Mangiai l'aureola. Sapeva di pane stantio. Gli staccai la testa con un morso. Marzapane stantio. Proseguii.

Friedrich Durrenmatt, 1942

22 dicembre 2005

Il consumismo e i paraventi


Il Natale fà incazzare. Ma non me. Fà incazzare in generale: c'è molto traffico e forse le persone sono un pò infastidite dallo spendere per altri. Non gli va! Dai. L'incipiente consumismo, fa percepire il pensiero da 15 euro, moltiplicato per tre-quattro persone, come lo spreco di altrettanti mesi salutati da microrate per un oggettino hi-tech. Che pare quasi siano queste a spingerlo nell'obsoloscenza, per cui, finito di pagare, l'ansia che t'ingeneravano svanisce, accogliendo però l'invidia per la nuova versione appena uscita. Madonna.
Forse non a caso vien d'inverno, il Natale. Perchè tutti metereopatici, il buio e il freddo, c'invade il senso di colpa per gli obbiettivi mancati dell'anno e quindi, olè, canta che ti passa, dona, abbraccia, rivedi.
Ma con gli anni il velo, come sempre, si logora e svela, appunto. Il consumismo dei paraventi. Aumenta il vento, che di questi giorni, è freddo.

Brrr.

commento: Si va bè, pessimismo da calo di zuccheri. Vado a mangiar canditi.
commento: Niente biografismo: faccio e ricevo pochi regali, ma buoni. Mi riferisco a quell'italiano medio di cui nessuno è mai parte.

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Ma chi siete?

Belgio 0,96 %
Brasile 0,96 %
Canada 0,96 %
Commercial 0,96 %
Organizations 0,96 %
Portogallo 0,96 %
Singapore 0,96 %
Queste le visite internazionali a Ganzfeld.

21 dicembre 2005

No comment

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20 dicembre 2005

Facili Grilletti

Leggo nella quarta di copertina del dvd dello spettacolo 2005 di Beppe Grillo "la rete è una risorsa preziosa che va protetta dai politici, dalle multinazionali, dai finti giornalisti".

Fossi, che sò, il Beppe Grillo tedesco direi: "Sia da monito: Guardate l'Italia: ha avuto nella sua storia politici in grado di risollevare il paese da vent'anni di fascismo e due guerre con una gloriosa resistenza grazie anche a quei partiti e a quei politici, donne e uomini, che non hanno mai abbassato la testa, nonostante il carcere, l'esilio, i lager. Hanno fatto una delle costituzioni più avanzate d'Europa, hanno espresso uomini politici che dopo anni di guida dell'Unione Europea hanno ricevuto il saluto del parlamento, tutto, in standing ovation... e adesso, perchè ci sono stati, come anche ci sono da noi, dei politici corrotti affossano tutti gli altri in una furia di giustizialistmo sommario, e un po' fascista, che al motto "me ne frego!", condanna tutti, colpevoli e non."
Bella roba.
Utile soprattutto.


Lo stesso per le multinazionali.
Sui giornalisti apprezzo il distinguo. Biagi ringrazia.
Santoro a metà, visto che è stato "un politico", fino a un mese fa.



Tolte le parole di botta

Gago azzecca quel che pensavo.
Il tema è Borghezio, che riferirlo a parole è comunque meno peggio che metterne la foto:


Dunque. Premesso che:
uno che invita a prendere gli islamici per la barba e rimandarli a casa a calci nel culo è un fascista;
uno che va sui treni a disinfettarli dalle prostitute nigeriane, oltre che fascista c'è caso che sia impotente;
uno che in ogni singolo atto da quando fa politica ha seminato odio dovrebbe essere messo ai margini della vita pubblica perché è, appunto, un fascista;
uno che negli anni '70 andava in Grecia a trescare coi colonelli è... indovinato: fascista;
uno che sale su un treno pieno di antagonisti cerca l'incidente e poi finisce che lo trova è un provocatore fascista;
premesso tutto questo...
menarlo è fascista. Oltre che un autogol. Quindi non si fa, perché accorcia le distanze con lui. Che è un fascista.
Grazie a tutti.

Cacao merivigliao


Per il momento, secondo shinystat, l'1,22% delle visite a Ganzfeld arriva dal Brasile.

Matrioska's squeak




Questa seconda foto ritrae l'autore e la signora dell'Unicef che gli riconosce il premio per la miglior foto 2005.
Però nonostante la parola Unicef, sento uno stridio come un treno che inchioda, acciaio su acciaio...brrr!!
Non che pubblicare questo su un frivolo blog come questo non strida...
Ma è solo senso estetico...God Bless Unicef
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17 dicembre 2005

Visto o sentito III


Ieri sera Ludovico Einaudi è stato un supplizio di noia para-etnico-religiosa.
Ma è stata la prima volta che ho visto una donna
Sufi esercitare la tipica pratica roteante, in cerca di misticismo...
Jessica Alba non c'era. Peccato.
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15 dicembre 2005

Sfuggevole

Una delegazione del PRC, con Bertinotti alla testa, è in questi giorni in visita in Cina. L'illuminato segretario nostrano sostiene che non ci sia un problema di libertà religiosa in quel paese, ma anzi auspica una non meglio precisata riflessione teorica sul marxismo.

Gli consiglio una più pratica riflessione sul che ci fai qui, alleato di chi. Stattene là a sguazzare con il docile regime di Hu Jintao.

Qui abbiamo da fare un governo di sinistra, ci perdonerai, vero?

Federico Rampini è inviato di Repubblica in Cina. E scrive spesso di come si vive là. Qualche stralcio del suo blog, tanto per gradire:


Ieri 29 cristiani cinesi sono stati arrestati per aver tenuto un "raduno religioso illegale". Secondo testimoni oculari 40 poliziotti hanno fatto irruzione nella casa privata che ospitava una riunione di cristiani nel villaggio di Xiapigang (provincia dello Henan). Un centinaio di persone erano riunite per discutere come le comunità cristiane possono aiutare i contadini affetti dall'Aids. Nella zona molti sono stati infettati dopo avere venduto il proprio sangue ai centri di trasfusione.
Otto giorni dopo la strage di Dongzhou nel Guangdong (vedi blog dell'11 dicembre) in cui la polizia ha ucciso venti manifestanti, e nonostante nel frattempo sia finito agli arresti il capo della polizia che ha ordinato di sparare sulla folla, i cinesi sono all'oscuro di tutto. Sulla stampa nazionale non è apparsa alcuna notizia. Su Internet sono scattati "filtri" che impediscono le ricerche sull'argomento.

Bertinotti, non ti chiedo ora di dire qualcosa di sinistra, che tanto non ci riesci, ti chiedo di fare qualcosa di sinistra, difendendo chi viene privato dei diritti.
La prossima volta che poni questioni morali ai tuoi alleati, trattieniti, vai a Pechino, e fallo là. Grazie.

14 dicembre 2005

Sfido io

Giochino di 5 minuti.
La soluzione arriva a poche righe dalla fine, prima, consiglio di arrovellarsi per immaginare chi e quando ha scritto quanto segue.
Good Luck

La condizione in cui è caduta la vita politica italiana a dieci anni dalle grandi promesse della liberazione riempie di scontento e di inquietudine la coscienza liberale e democratica del Paese.
La vita del pensiero e del lavoro è profondamente turbata dalla constatazione che al crollo della dittatura è succeduta una democrazia timida ed impacciata dall'eredità di un corrotto costume, debole nel difendere dalle penetrazioni confessionali e dall'impeto degli estremismi l'autorità dello Stato, incapace, infine, di esprimere nelle sue istituzioni lo spirito della nuova Costituzione repubblicana.

E' tempo però che sorga dagli animi una ferma volontà riparatrice e che si raccolga la dispersa forza morale che ha sorretto il Paese negli anni della Resistenza al fascismo e della lotta di liberazione. Ed è tempo di dedicare ogni intento alla creazione di una formazione politica, capace di provare finalmente che l'impegno di uomini aperti e consapevoli, uniti nella volontà di affrontare alcuni problemi fondamentali della vita del nostro Paese e di additarne la soluzioni secondo lo spirito rinnovatore della civiltà moderna e i progressi prodigiosi della scienza, può dare un nuovo vigore a una nuova speranza per lo sviluppo della società italiana.

Molti programmi sono stati formulati in questi anni da partiti, raggruppamenti, associazioni: la realtà delle cose ha permesso di misurare le promesse e le attuazioni, i propositi e le resistenze. Tuttavia i promotori del nuovo partito pensano che nella coerenza sia pure una testimonianza di impegno politico e non credono, pertanto, di promettere troppo o invano se dichiarano di essere decisi a combattere per l'attuazione della Costituzione e la effettiva instaurazione dello Stato laico e liberale, di quello Stato di diritto che fa tutti i cittadini uguali innanzi alla legge, senza discriminazioni politiche o religiose, e che ne garantisce la libertà attiva dall'arbitrio governativo e poliziesco. E neppure credono di dire parole vane se dichiarano di volersi battere a fondo, senza quartiere, contro il privilegio impedendo la formazione del monopolio o studiando di eliminarlo là dove essa ancora domina incontrastato, sottoponendo a controllo pubblico quelle imprese o quelle concentrazioni di ricchezza che abbiano le caratteristiche del monopolio, naturale o artificiale, industriale, commerciale o terriero; spezzando il prepotere politico che ne deriva.

I promotori del nuovo partito ritengono che solo a queste condizioni possa svilupparsi una economia veramente libera, nella quale le attività dei singoli non siano ostacolate dalla prepotenza dei gruppi organizzati, e i "punti di partenza" dei cittadini siano resi il più possibile eguali e i dislivelli tra i vari ceti e le varie regioni del Paese siano a mano a mano ridotti. E sono persuasi che è compito dello Stato democratico, non solo di eliminare gli sperperi e di sottoporre tutte le pubbliche spese all'effettivo controllo del parlamento, ma di riformare radicalmente l'ordinamento tributario, rendendo le imposte chiare e certe, accentuando il loro carattere progressivo, alleviando gli oneri dei ceti meno agiati, riordinando ed ampliando, infine, il settore delle imposte dirette. Né temono di essere spacciati per collettivisti, se dichiarano che lo Stato stesso, ricostruito nelle sue strutture amministrative e burocratiche, fatto immune da corruzioni e favoritismi, ha il diritto e il dovere di intervenire, organicamente e permanentemente nella vita economica e sociale, non solo per tutelare gli interessi delle "categorie indifese", ma anche per promuovere quei ceti popolari che ancora sostano fuori delle frontiere della vita democratica e sono perciò esposti a soggiacere e soggiacciono al richiamo e al disciplinamento degli apparati illiberali.

I promotori del nuovo partito sono persuasi, altresì, che solo a questo modo si potrà garantire la vitalità e la espansione dell'economia nazionale e l'aumento del livello di vita individuale. E solo a questo modo sarà assai più facilmente attuabile l'integrazione dell'Italia nel grande spazio economico del mercato comune dell'Europa Occidentale.

Queste linee programmatiche non possono non tenere conto delle necessità di una riforma scolastica, anche essa premessa necessaria di ogni svolgimento della coscienza civile; di una riforma, cioè, che rinnovi profondamente la scuola italiana, elimini gli eccessi di un malinteso "umanesimo" e solleciti insieme l'insegnamento tecnico e scientifico, che metta fine all'invadenza del confessionalismo e restituisca dignità e primato alla scuola di Stato. Un programma d'azione, dunque, e non a lunga scadenza; un piano di lavoro che vuol considerare solo alcuni problemi essenziali, quelli che possono essere affrontati immediatamente e avviati a soluzione nel giro ragionevole di quattro o cinque anni.

I promotori del "Partito Radicale dei liberali e dei democratici italiani", convinti che tutto lo schieramento politico del Paese è in crisi e che nuovi sentimenti, nuovi stimoli, nuovi fermenti stanno lievitando nel seno della nostra società, indicano questi temi come punto di incontro e di convergenza di tutte le forze politiche affini e di quelle tutt'ora disperse, concordano nella necessità di una tempestiva, appassionata iniziativa, che sollevi finalmente il nostro Paese alle condizioni delle moderne democrazie occidentali.

IL COMITATO PROMOTORE

Qui la soluzione nella sua interezza.

12 dicembre 2005

Mauditis IV

Milano, 12 dicembre 1969


"Pier Paolo Pasolini:
Io so: Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe ( e che in realtà è una serie di golpe istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali.
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi."


American pie


E' nuova. E' americana. E' Deluxe. E' mia.

10 dicembre 2005

Visto o sentito II


Era una vita che tutto solo soletto non mi compravo un ciddì. Oggi l'ho fatto. Gentlemen, degli Afghan Whigs. E' bellissimo, c'è dentro tutto quello che è successo negli ultimi 50 anni con il rock'n'roll. I bianchi, americani, avanzi di galera, che non amano spararsi in testa spesso, suonano più o meno così. Poi c'è anche Black Love, suo compagno.
Oggi, circa 10 anni dopo, nessuno più suona così. Forse qualcuno.
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09 dicembre 2005

Ri-capitoliamo?


grazie a Macchianera Posted by Picasa

08 dicembre 2005

10 anni ad alta velocità

L’alta velocità c’è già. E non costa un centesimo allo Stato: si chiama Ryan Air.
(Marco Ponti)
Inchiesta sull'Alta Velocità su "il Diario" .

Però, io dico: quest'opera è stata approvata nel 1996 dall'Unione Europea. Dopo 10 anni siamo qui a dire boh, mah, chi lo sà?
Mah.


05 dicembre 2005

Con me e contro di me

Qualcuno finirà col credermi al soldo di Wittgestein. Fa niente.
Riporto parte di articolino, che anche se estrapolata dal contesto generale rende giustizia all'arguzia di cui è costituita.

Il manicheismo dell'alternativa, applicabile a ogni cosa, corrisponde esattamente alla condizione culturale del paese. Chiamate in causa Guelfi e Ghibellini, oppure la “logica del bipolarismo”, o le curve degli stadi, ma siamo un pubblico assetato di semplificazioni drastiche, svogliato ai grigi, alle sfumature, alle complessità. O di qua, o di là, in politica, con le cose del mondo, nei rapporti umani, e sul caffè. Lenti o rock, gli italiani odiavano il jazz.

04 dicembre 2005

Testicolo

Masini, povero, nel duemilauno colto da irrestitibile idea, ridà nuove parole alla storica "nothing else matter" dei Metallica. La intitola, ah che testa calda, " E chi se ne frega". Il risultato è questo:

Lo so che il tempo lo sa
che siamo nascosti qua,
in fuga dalla realtà,
e chi se ne frega.

L'iguana dei passi tuoi,
il tuo inguine di viva orchidea,
dove annegano gli occhi miei
e il tempo si ambigua.

Io da qui non mi muovo più,
abbracciato a una croce, tu,
mentre il sole riallaga il blu,
e chi se ne frega.

Voglio quello che vuoi tu,
voglio il tempo che non ho
e l'avrò!

Il tempo ai cani e la polizia,
spara ansia e dietrologia,
fa che insegua la nostra scia,
e chi se ne frega.

Io da qui non mi muovo più,
neanche se te ne andassi tu,
su quest'erba che guarda in su
e sembra che prega.

Voglio quello che tu vuoi,
voglio quello che vorrai,
voglio vivere di più,
voglio il tempo che non ho
e l'avrò, sì!

Lo so che il tempo lo sa
che siamo nascosti qua
e se vuoi ci raggiungerà,
ma chi se ne frega!

Dai, non sta bene ridere così, Marco è uno che s'impegna, deve crescere, abbi rispetto, su!
e poi, la quartina

"L'iguana dei passi tuoi,
il tuo inguine di viva orchidea,
dove annegano gli occhi miei
e il tempo si ambigua."


non è male, il significato è chiaro: l'iguana, il tempo, s'ambigua, l'orchidea...

03 dicembre 2005

La sintonia

Scusate, però: Scrivevo questo il 22 di novembre, a proposito di giovani e meno giovani gerontocrati.
Oggi, 3 di dicembre su Repubblica è scritto che Prodi+Berlusconi=136 anni, e in Europa fra i 40 e 50 si diventa premier.

Ergo: C'ho preso. Oooh, se c'ho preso.

E poi c'è Wittgestein che con la proverbiale arguta finezza commenta così.


02 dicembre 2005

Go! Gago Go!

Questa non me la perdo.
E neanche quest'altra.

ah!

01 dicembre 2005

Mauditis III

Il Papa oggi s'appella agli uomini di buona volontà per fermare la violenza nel mondo, le guerre.

Poi, davanti a 40 milioni di morti di AIDS, dice fiero che la castità funziona. E penso: Imporre la castità a chi non gli rimane forse nient'altro che l'amore, non è violenza? Impedire di migliorare ancora il lavoro dei missionari non permettendogli uno strappo al comandamento, distribuendo i preservativi, non è violenza?. E' buona volontà, forse?
Pensaci Joseph. Pensaci. Maledetto.