GANZFELD

26 febbraio 2007

Yankees go home and take me with you

Qui, sul Time.
Via Wittgestein...

Alla faccia dell'acoppiamento assortativo.

22 febbraio 2007

Ecco, appunto.

Lo dico da tempo, l'ho scritto spesso:

[...]Sarebbe ingiusto non vedere dietro i due senatori del no un mondo, un'organizzazione e una cultura molto più ampia, in cui hanno camminato in questi mesi e soprattutto in queste ultime settimane gli stessi leader dei partiti dei verdi, di Rifondazione e dei Comunisti italiani che poi nelle ultime ore hanno parlato a sostegno del governo: come se un voto parlamentare fosse separabile da una cultura, da un comportamento diffuso e insistito, da un giudizio capitale sul riformismo di sinistra, dall'anatema sulle alleanze occidentali. E soprattutto dall'antiamericanismo che dopo la fine della guerra fredda in Italia è l'ultima ideologia superstite, quasi un'identità eterna per un comunismo minore e irriducibile, che continua a chiamarsi tale nonostante la democrazia l'abbia sconfitto nella contesa europea del Novecento, rivelando non solo i suoi errori ma la sua tragedia
Ezio Mauro, Repubblica Online, 22.02.07

21 febbraio 2007

Restless souls II

Per tutti quelli che condividono con me la passione, e anche la fatica, che so che mi daranno la forza per non desistere dal partecipare attivamente alla vita politica e democratica di questo cazzo di Paese ripubblico cio' che per ringraziarli scrissi Il 14 marzo 2006.

Restless souls
Sono ormai alcuni anni che milito nel mio partito, i DS. Diciamo che questa è la mia 5° campagna elettorale. Lo so, lo so, sono un bimbo neofita, ma infatti scrivo non per vanteria, anzi, per riconoscenza.

Scrivo per questo: Le campagne elettorali, costano tanta fatica. Ma tanta. Lo vedo la sera, le facce dei miei compagni di partito che dopo una giornata di lavoro, il loro, si rimettono al lavoro. Con passione, ma spesso stremati, incazzosi da stanchezza, ma pronti a sorridere per la buona idea che viene fuori.
[...]
Questi che da cinque anni ho incontrato e tutti quelli che sto per incontrare e quelli che non incontrerò, ma il cui lavoro saprò sempre riconoscere, hanno tutta la mia più profonda riconoscenza e la mia più sicera ammirazione.
Grazie. Cerco di esserci anch'io.

Mauditis VI

Lo scrivo ora che non so ancora come andrà a finire.
Quanti governi ancora prima di dire che con quelli non si governa?
Si scrivono i programmi e ce ne si sciacqua la bocca. Si danno i volantini.
Ma non si governa.
Non spetta a me dar la soluzione, non faccio il premier.
Dico solo che non si governa. Con quei simboli antichi, ottusi, ormai svuotati di significato, dalla storia e da questi atti. Mai isolati. Reiterati, che sono diventati prassi.

Dai, e ora dite che è colpa dei Ds.
Sono realmente orgoglioso di appartenera al partito che ha D'Alema presidente.

16 febbraio 2007

My new canadian stuff

Posted by Picasa

13 febbraio 2007

Down on the upside

Ultimamente ci eravamo un po' persi di vista. Ma siamo sempre stati grandi amici.
Ora credo lui stia tornando da me. (grazie anhe ad un amico comune)
Speriamo.

12 febbraio 2007

una cosa che comincia per i

Dal basso della mia ignoranza in tali questioni un dubbio m'assilla. Non quello per cui la Chiesa onestamente non rivendichi il diritto di voto in parlamento (Casini evidentemente non basta...). Non quello del perchè c'è un concordato i cui obblighi sono rispettati solo da uno dei due contraenti, lo Stato, e i benefici ricevuti esclusivamente dall'altro, la Chiesa. E neanche perchè lo Stato non rigetti tale concordato dato il venir meno del rispetto delle stesso da parte di uno dei due contraenti, la Chiesa.
Il mio dubbio è come si definiscono le persone che si ritengono assoluti e ultimi difensori della famiglia che hanno deciso però di non sposarsi appena ragazzini; che mai hanno ceduto a tale, divino?, desiderio negli anni; che si dicono i più grandi esperti di famiglia e figli, senza mai aver fatto nascere nessuno; senza mai aver voluto regalare a nessuno la possibilità di vivere in questo meraviglioso e divino mondo, almeno a loro detta.

11 febbraio 2007

All those yesterdays...

08 febbraio 2007

manca poco...

Devo solo lavorare ancora un po' sui deltoidi e poi ci sono...
Quel che mi preoccupa è il costumino, non so più dove sbattere la testa per trovarlo...

06 febbraio 2007

Pump, molto pump, pure troppo

Icona del mitico passaggio fra la pacchianeria degli anni ’80 e le speranze di tecnologia salvifica degli entranti ’90 furono le Reebok Pump. All’ora ero circa diecenne e per me erano al limite del totemico: costavano uno sproposito e facevano, eccheccazzo, qualcosa che mai nessuna scarpa aveva fatto. Si gonfiava la linguetta e ti schiacciava il piede. Venivano dagli USA, erano messianiche. Figurarsi se i miei potevano comprarmele. Loro savi e giusti genitori che non buttavano al vento soldi perché il loro bambino si sentisse così ganzo. (avevano ragione, misà.).
Beh, insomma, il solito mio amico superfico, ma che è sempre stato mio amico davvero, le aveva. Gli arrivarono dai suoi in vacanza negli USA. Ciao, impensabile per me.
Le “Pump” erano davvero un sogno. Che quella cazzata delle L.A. Gear (mitica fu la scoperta che non si pronunciava leghiar ma el-ei-ghiar) con le lucine che s’accendevano ad ogni passo non poteva minimamente sostituire.

Poi, alle medie, il mito svanì quasi del tutto. Averle era come avere una Ferrari usata, che fa la sua porca figura, ma il sospetto che chi la guida non abbia il grano per permettersela “vera” rimane. E io le trovai, in un mercatino tipo periferia di Bucarest e me le comprai, per 5mila lire: chi le vendeva, una mamma, non sapeva certo cosa fossero state per il figlio; e mi erano anche un po’ strette. Ma le avevo. Fanculo. Avevo le Pump. Affievolite, ma le avevo. E tu no.
Mi rimase una sensazione però. Quella che capita finita le forte motivazione a raggiungerla, alla quale, non piacevole, però ci si era quasi affezionati. (Sigmund, mi dispiace , ma non è questa la definizione di piacere…). E quella sensazione, ogni tanto ricapita.

Oggi, me ne ricapita una variante. Attenzione al salto logico:
Borat. Mesi fa il fenomeno mondiale che vide contrapporsi nella realtà il governo Kazako a Sasha Baron-Cohen, che rispondeva alla diatriba alleandosi, come Borat, al proprio governo contro di fatto se stesso. Geniale.
La ricerca di filmatini in internet e poi il film. Uscito negli USA e in Europa, Borat che va ai vari Late Show e si toglie le mutande in diretta, un casino, un turbine di risate, con un’ironia nuova, scorrettissima ma elegante.

Beh, è uscito dappertutto. In molte parti non l’hanno doppiato perché avrebbe perso troppo e perché là c’è familiarità con l’inglese e con i sottotitoli.
Qui lo hanno doppiato. Ora sta uscendo, piano piano, a marzo, mesi e mesi dopo il ciclone mondiale. Ora che tutti hanno smesso di ridere e lo ricordano piacevolmente, qui arrivano gli spot come se presentassero chissà che novità.

Ho paura che quella sensazione delle Pump, avanti così fra un po’ si estenda a gran parte delle gioventù di questo paese.
Ma dobbiamo avere pazienza.
Torneremo ad avere un nostro rinascimento, suoneremo il rock’n’roll meglio di tutti e faremo ridere con le nostre battute tutto il mondo.

05 febbraio 2007

La parola del giorno

Sarò noioso. E sbagliato. Ma dirò cose giuste. Sempre che inizi a scriverle.
Nel video qui sotto c'è così tanto "tiro" dappertutto che potrebbe esserne la definizione. Aggettivo, ma ormai Essere ontologicamente autonomo nel rock'n'roll, per qunato mi riguarda apprezzato e ricercato nella gente che mi attornia.
Nel filmato, dicevo, Dave Grohl mangia la cicca con un tiro pazzesco. Il fatto che si metta a suonare "S
tarway to heaven" così irrispettosamente, ma conoscendola a memoria, sta a dire "si, vabbè, cheppalle papà." Lo stesso potrebbe valere per le varie "more than words" e "don't cry" che sono delle ballate pacchiane, in fondo. Eh, dicevo, lo dice con un tiro galattico.
E poi il vero capo del tiro. Hawkins, che qui avevo messo con i suoi fratelli, che quando parte a suonare...beh che quando parte a suonare chi ha capito bene, chi no peggio per lui.

Riferimenti a persone o cose reali sono assolutamente causali.

Io ho un paio di frasi nella vita a cui non posso rinunciare. Una è:
"dove non c'è la politica, c'è la guerra."

Rivolta in particolare a chi a passato con me domenica 4 febbraio e meno in particolare a tutti quelli che passano di qua.
Che ringrazio amichevolmente.


Ma sai che...

Con la solita precauzione per cui Camillo è sempre feroce e tutto di qua o tutto di là.

Barbarie dello Sport
Sarebbe meglio non dire una parola su quanto è successo a Catania – atto criminale che sarebbe potuto accadere anche in occasione di un derby di pallanuoto femminile – senonché hanno parlato tutti i Soloni del calcio, al solito indignati quanto basta salvo tornare tra quattro giorni al bar dello sport. Provate in tv a far vedere i gol e le giocate, invece delle moviole. Provate sui giornali a scrivere di tecnica e di tattica, invece di gridare ai complotti. Basterebbe demoviolizzare il cervello dei giornalisti sportivi, vedrete che contro la violenza negli stadi il più sarebbe fatto. Sono loro, quelli che raccontano il calcio con le polemiche arbitrali e con le procure, una delle cause della barbarie dello sport.
4 febbraio