GANZFELD

25 dicembre 2007

Auguri.

Era Natale. Attraversavo la vasta pianura. La neve era come vetro. faceva freddo. L'aria era morta. Non un movimento, non un suono. L'orizzonte era circolare. Nero il cielo. Morte le stelle. Sepolta ieri la luna. Non sorto il sole. Gridai. Non mi udii. Gridai ancora. Vidi un corpo disteso sulla neve. Era gesù Bambino. Bianche e rigide le membra. L'aureola un giallo disco gelato. Presi il bambino in mano. Gli mossi su e giu le braccia. Gli sollevai le palpebre. Non aveva occhi. Io avevo fame. Mangiai l'aureola. Sapeva di pane stantio. Gli staccai la testa con un morso. Marzapane stantio. Proseguii.

Friedrich Durrenmatt, 1942

16 dicembre 2007

monkey goes to heaven

Corrado Guzzanti, Bergonzoni, Rezza non lavorano granchè in tv perché sono bravissimi ma senza tanti polveroni. Grillo ormai, come si fa a stargli dietro? Ha capito che il qualunquismo è più semplice e redditizio. E anche Luttazzi, avanti così, sembra sfruttare certo bigottismo per far parlare di sè. Copiando però. E questo lo avvicina più a coloro che scimmiottano vaghe morali che a coloro che le combattono, sinceramente, col sorriso e facendo ridere. Di Corrado Guzzanti ce n'è bisogno, anche per un fan come me di David Letterman. Di Luttazzi un po meno. E spiace

E' che non posso ignorare questo, questo e quest'altro.


14 dicembre 2007

Support

Se in Italia qualcuno facesse i pezzi come i Brad e qualche politico se ne accorgesse, partecipare alle primarie sarebbe per molti un po' più divertente. Mettiamola così, và.

10 dicembre 2007

E le genti che passeranno, ti diranno...

Nella vita si può sempre sorridere.
Dovrei essere grato a persone come Carlo Talamucci (in b/n) o Giovanni Pesce (a colori), che quest’anno se ne sono andati, perché è grazie a loro se oggi posso vivere libero. Sono stati loro a spegnere l’inferno quando è stato qui. Loro. E a mettere poi tutto in ordine. Ad accollarsi il peso di combattere una guerra perché io possa vivere in pace. A ricostruire senza rivendicare, a sopportare l’idea di morire in ogni istante e a veder morire ogni istante. Ad usare la paura per sopravvivere e far sopravvivere. Dovrei essere grato a loro ed ai loro compagni e compagne per questo. E lo sono. Ma c’è un’altra cosa: per me non saranno mai solo nomi mitici, ma persone vere e proprio perchè li ricordo sorridere. Nei momenti in cui ho saputo della loro morte è stato il loro viso sorridente a tornarmi in mente. E non è per retorica. E’ così.

E se non li avessi visti, ma solo immaginati, sapute le loro storie me li sarei immaginati incazzati ed addolorati. E invece no (o non solo).
Loro fecero l’impresa e solo ora capisco il significato profondo delle storie (da ridere) di vita che mi ha raccontato Giovanni Pesce e degli schiaffetti d’affetto che mi dava Carlo Talamucci. In me, e non solo ovviamente, c’è parte del senso della loro vita, forse vedermi, vederci star bene, è ciò che gli permetteva di sorridere.
E averli visti sempre sorridere mi ha insegnato che nella vita è sempre possibile farlo. Sempre.
Grazie.

09 dicembre 2007

J&J

05 dicembre 2007

L'indecente e perverso ultimatum: "USA: scoperto il gene dell'innocenza."

Se c'è una cosa di cui non capisco un granche è il giornalismo. Non saprei da dove cominciare e spesso pregi e difetti delle grandi testate mi sfuggono. Quindi l'imbarazzo che provo nel leggere repubblica online, per esempio, è ormai davvero fastidioso e particolarmente significativo. Per Rep. è sempre l'ultimo giorno, decisivo, inferno, collasso, rischio, sesso, nudi, scandalo.
Proposta:
Repubblica apre una testata tabloid, tipo il Sun mi pare, dove parla solo di nera, ultimatum, giovani e morfina e ricerche-della-Pennsylvania in cui è stato scoperto il neurone dell'orgasmo eterno. Così almeno uno lo compra e si soddisfa e un altro trova invece le notizie sensate su repubblica.it.
Almeno, non dico addirittura per corretta informazione o civiltà, per evitare tali figure (che non vengono mai riportate). Sophie almeno saprà che il "where are you from?" di chi ha repubblica of death&sex sotto braccio sarà differente da quello di chi ha come me, scontento, repubblica.it come homepege.
No?

Acidi e base.

Prima ero a correre. Pensavo alla cosa rossa. Mi è venuto in mente che a parte per i verdi, con il loro ampio 2% senza base e con lìder maximo, tutti gli altri partecipanti sono figli di scissioni. E mi è anche venuto in mente che parlando di aggregati e non di persone, è fra questi che c'è una spietata e costante gara all'individualismo più estremo, rompendo volentieri con i propri compagni. Facevo anche caso al curioso fatto per cui dove si usa di più il termine compagni è anche dove ci si scinde di più.
Poi torno a casa e vedo questo sul blog di un'amica e mi è venuto in mente che la cosa rossa dovrebbe appenderlo in ogni sede.
Poi googolando cerco "la cosa rossa". Ma faccio un errore e scrivo la coda rossa.
Non ho avuto più nulla d'aggiungere.