GANZFELD

25 luglio 2006

Da settembre prometto che...

Ci rivediamo fra qualche migliaio di kilometri...

17 luglio 2006

Sofri's

Sofri quello giovane:
Pesi, misure
Ma se si è contrari all'uso dei militari per operazioni volte a garantire la sicurezza delle persone in zone in cui l'illegalità e la violenza prevalgono - operazioni che prevedono l'uso della forza - che giudizio si dà per esempio dell'operazione “Vespri siciliani” con cui nel 1992 fu impiegato l'esercito in Sicilia dopo l'assassinio di Falcone e Borsellino? In quali posti in cui la gente si ammazza e ammazza civili innocenti, è opportuno usare la forza militare?
Quali sono - domanda non retorica: domanda - le differenze tra l'Afghanistan di oggi e quella Sicilia, per esempio? (e la domanda vale anche al contrario: quanto sono distanti nell'illegalità certe parti dell'Italia e certe della Colombia?). È solo una questione geografica, di confini, e stati sovrani? Si sono ridotti a questo il terzomondismo, l'internazionalismo, la solidarietà tra i popoli?


Sofri quello anziano:
La coscienza che noi portiam
"Non voglio spingere il sospetto nei confronti della "sinistra radicale" fino al folklore di immaginarla ancora persuasa che si vada in Parlamento per impedirgli di funzionare, spingere alla crisi della "democrazia borghese", e prepararle una soluzione sovietica non appena le masse saranno di nuovo mature. (Qualcuno tuttavia parla ancora questa lingua morta). Resta, dichiarata da loro, la "questione di coscienza". Ebbene, se si riconosca, laicamente, semplicemente, che alle elezioni si partecipa, e in Parlamento si sta, per far governare una maggioranza contro l'altra, il desiderio di fare la rivoluzione o l'obiezione di coscienza devono trovarsi altri campi da gioco. Nelle elezioni politiche si gioca soltanto una maggioranza contro l'altra. Non è in ballo il proprio ideale e nient'altro, la rivoluzione o la purezza della coscienza, l'assolutezza che non ammette termini di confronto, bensì il confronto fra quello che consente la propria maggioranza, e quello che assicurerebbe l'altra. Con l'altra Calderoli direbbe che i francesi sono negri musulmani e comunisti, ma da ministro. Con l'altra si avrebbe un filoamericanismo di principio (e un filoputinismo di fatto). Poco europeismo, poca autonomia, poca distinzione.
Se davvero la coscienza personale osta insuperabilmente a un voto sul rifinanziamento della missione in Afghanistan, si può lasciare il proprio seggio al prossimo della lista, e tornare nei luoghi in cui l'assolutezza morale è di casa. Così si rispetterebbe il debito con la propria coscienza, e non si metterebbe a repentaglio quel governo per il quale la metà più uno, almeno, degli italiani ha votato, e con una così grande aspettativa. Non lo faranno, i senatori tanto applauditi nell'assemblea romana da diventare ostaggi di quegli applausi. E del resto hanno giustificazioni da accampare, in una maggioranza che a ogni piè sospinto vede spuntare una cresta pronta a cantare il proprio ricatto: O mi date il tal ministro o sottosegretario... O correggete la tale legge come piace a me... Canzone di tutti i giorni. In un paese normale, e in una democrazia dell'alternanza, tutti i partecipanti di uno schieramento dovrebbero attenersi alla premessa di non evocare mai la minaccia di far mancare la maggioranza. I loro rispettivi argomenti diventerebbero così argomenti, liberi, disinteressati, convinti: altrimenti, sono piccoli ricatti. O grandi, dipende dalle conseguenze."

12 luglio 2006

Gli Dei se ne vanno, gli arrabbiati restano


Jung parlerebbe di archetipi. I Greci di Dei. Noi di Star. Sempre d'immortali si tratta. Ma immortali davvero. Che Lennon, Marley, Morrison, Hendrix, Stratos, Mozart siano morti non ce ne si accorge immediatamente. E comunque non importa. Sono ovunque. E lo saranno. Sono immortali.
Non che gli Stones siano da meno. Come anche gli Who, che fra l'altro aprono (con i pezzi che suonavano trent'anni fà) le sigle del serial più cool del momento, C.S.I. Ma ciò che li ha resi tali è avvenuto nel momento della giovinezza, della bellezza, quando li si credeva Dei. Kalos kai agathòs, solo così si rimane immortali. Loro invece hanno smesso di essere tali e di scrivere bei pezzi. Stones e Who sono invecchiati.
Forse perchè hanno smesso di scrivere bene, o forse hanno smesso perchè invecchiati, chissà.
L'immagine di allora accartocciata nelle rughe. Non è ingiallita diventatando affascinante con il tempo, vintage, come Johnny Cash che è salito sull'Olimpo regalandoci, all'ultimo, Hurt. Questi, al contrario, non riesco a vederli: mi fanno impressione. E non è che mi facciano impressione gli anziani. Ma gli Dei consumati da qualcosa più potente di loro danno la disperazione. Il mito che si piega al tempo. Piegato resiste patetico, drammatico, sapendo che perderà.
Quando vedo Jagger, Richards, Townshend oggi rabbrividisco. E' come avere la conferma che gli Dei non esistono. Non che lo abbia mai creduto, ma il dubbio, almeno, lasciatemelo.

10 luglio 2006

L'arrivo

Campioni del Mondo! Campioni del Mondo! Campioni del Mondo!

09 luglio 2006

L'attesa.

L'ultima volta fu nel 1994. Ero alle medie. Erik Priebke veniva scovato in Argentina, Nelson Mandela era eletto Presidente del Sud Africa e Ayrton Senna smetteva di correre. In Ruanda scoppiava il casino a cui nessuno poi avrebbe saputo metter mano in tempi ragionevoli.
In Italia ci fu la più grande manifestazione di piazza del dopoguerra, che, in qualche modo, contribui alla caduta di Berlusconi.
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin venivano uccisi in Somalia. E siamo ancora qui ad aspettare.
Yasser Arafat, Shimon Peres e Yitzhak Rabin vincevano il Nobel per la Pace e Hamas, con fine intuito politico, inaugurava gli attentati suicidi. Scoppiava la guerra in Cecenia e Pacciani si beccava l'ergastolo.
L'Italia, oltre al Mondiale perdeva tre grandi, ognuno a modo proprio, attori: Giulietta Masina, Massimo Troisi e Moana Pozzi. Anche Charles Bukowski, Eugène Ionesco e Andrei Chikatilo decidevano che il '95 non avrebbe fatto per loro. Il Rock'n'Roll perdeva Cobain.
L'Urlo di Munch veniva momentaneamente rubato.
E il 17 di Luglio, noi Italici, eravamo proprio nelle stesse condizioni.
Neanche allora, potevamo dire tutti insieme, di cuore, forza italia.
Anche allora, come adesso, si diceva: FORZA AZZURRI!!