GANZFELD

30 novembre 2006

Facili Grilletti /3

Leggo sul CorSera Magazine una frase riportata dal blog di Grillo per cui vedendo Segolene Royal vincere le primarie del PS francese commenta che là sì che cambiano, mentre qui Prodi e Berlusconi fan tristezza.
Vabene, però:

*la candidata all'eliseo ha vinto una consultazione fra i 200mila iscritti del PS. Prodi è uscito da primarie da 4milioni. E questo è meglio. Se il canidato premier della sinstra italiana fosse uscito dalla sola consultazione degli iscritti DS (500mila peraltro) apriti cielo sui limiti della democrazia e dei partiti puzzoni.
*non sappiamo nulla su di lei. Se il suo curriculum fosse di un uomo della sua età stempiato, non ci saremmo tanto scaldati.
*Visto l'infatuamento Zapateriano, che nient'altro ha prodotto che matrimoni gay (va bene, ma poi?), sarei cauto.
*Poi non è che vedendo Grillo mi vien da dire, va che bel giuinott! Eh.

27 novembre 2006

Elderly woman behind a counter in a small town

Ultimamente troneggia nella trasmissione di Fazio il volto di Celentano. Che la trasmissione di Fazio sia una delle poche ben fatte della tivvù è evidente, ma lo è anche il fatto che Fazio non capisca una mazza di certe cose. In tre sere Pausini, Zucchero, Celentano, per non parlare dell'agiografia di Baglioni dell'anno scorso. Va bene che risponde anche a logiche di pubblicità&Co. ma il senso di propotente occupazione di suolo pubblico di questi tromboni canori, per me, è evidente.
Ho girato alla larga per dir questo: Celentano ha rifatto Diana di Paul Anka. Per personalizzarla l'ha suonata uguale e gli ha messo parole in italiano. Così è riuscito a decontestualizzare, è di mille anni fà, la musica e provincializzare il testo, d'altronde gli italiani l'inglese non lo capiscono...non valendo una cippa come musico, ha fatto quel che ha potuto; questo mentre oltreoceano Paul Anka pubblicava Rock Swing: Nirvana, Soundgarden, Eric Clapton,Van Halen riarrangiati con una big band di jazz-swing da paura.
Concludete voi? Perchè in tema di campagna potrei andare avanti parlando anche di come la musica stia nei varietà italiani: Letterman, uno a caso, invita gli ospiti, dall'hardcore ai Pj alla ragazzina indipendente, ne fa vedere il ciddì, set live fichissimo e poi li saluta. Mica mezz'ora a dire che io in questo disco ho cercato e blablabla...Ma poi l'aria di campagna continua: qualcosa ho gia detto sui tiggì, qualcosa potrei dire, ma qui è meglio, sul fenomeno del momento, Borat, trattato come ho gia detto dai media italiani nel solito modo del cavolo...Quindi? concludete voi?

23 novembre 2006

Vabbè

Io i compleanni non me li ricordo. Tranne per quello della mi fiansè (si scrive proprio così!) anche sul mio ho spesso dei vuoti.
E quindi mi sono dimenticato quello di Ganzfeld. Il primo. Era da qualche parte in novembre.
Compleanni tempo di bilanci? ma và, non ne farò alcuno.
Avanti così, direi.

19 novembre 2006

Realpolitik

Spesso accade che mi trovi ad avere pensieri impuri. Vita da peccatore la mia. Ieri a Milano e Roma ci sono state due manifestazioni per la Questione mediorentale. A Roma presenze violentemente antisemite (che la storia ascrive solitamente sotto la voce fascismo, nazismo) hanno rovinato, almeno mediaticamente, tutto com'era d'aspettarsi. A Milano è andata meglio, i toni iniziali erano diversi, anche se le bandiere israeliane erano meno delle aperte contestazioni ad Israele. Non ho visto un cartello di condanna ad Hamas, ma spero mi sia solo sfuggito.
E qui i pensieri impuri: queste manifestazioni, che non si possono non fare, non servano a nulla.
Tautologicamente assolvono i moti di coscienza di noialtri. Che dramma laggiù, vado in manifestazione, ok, ora va meglio. Ma a chi?, ma me naturalmente, là non cambia nulla. Se ne sbattono dell'ONU, figuarsi di piazza Duomo.
L'altro pensiero è che credo il segno di pace arriverà quando, in momenti diversi, 50mila fra italiani e palestinesi una volta e altrettanti fra italiani e israeliani l'altra sfilino e parlino di pace a sè stessi, però. Il problema non è contrapporre alla guerra l'amore fra Israeliani e Palestinesi, ma contrapporre un modello di conflitto sostenibile. Italiani e Francesi, Padovani e Veneziani, Firenze e Siena, Nord e Sud, Lazio e Roma non si amano. Ma non fanno (più) la guerra.
La pace avrà la sua chance quando movimenti maggioritari all'interno dei due famosi popoli (e si spera dei rispettivi Stati) parleranno di pace. Quando accanto alle diverse e variegate rispettive culture si affiancherà stabilmente la parola pace. Poi si staranno sulle palle per molto ancora, forse per sempre, ma senza spararsi.
La pace non è amore, ma assenza di guerra (sfido a trovare altre definizioni, come sfidava Bobbio).
Negli ultimi 60 anni quanti bambini Israeliani e Palestinesi sono saliti sui mille palchi allestiti all'uopo? Morale? Altrettanti, almeno, continuano a morire.
Occorrono, all'uopo, adulti che dai palchi parlino ai propri di pace. E convincano la maggioranza dei propri cittadini alla pace. Se no si continua a celare l'obbiettivo dietro l'utopia, inutile per altro, dell'amore incondizionato fra tizio e caio, spostando il problema un po' più in là, e per il momento facendo la guerra là e le manifestazioni qua.
E lo so che non è tutto qua, ma, cosa vuoi, faccio una cosa alla volta io.
La prossima volta, noi di sinistra dico, organizziamo una manifestazione contro le destre che vogliono la guerra, ma non al motto di "Forza Palestina!" o "Forza israele!" che, come con "Forza Italia", non serve ad una mazza. Anzi.

Sta cosa che ogni post deve avere un titolo chi l'ha decisa? /3

Ma no, dicevo, che in un solo articolo ho trovato le parole "callida" e "aedi". Non dirò nè chi è l'elefantiaco autore nè tanto meno il foglio quotidiano che lo ospita.

cosa vuoi...

14 novembre 2006

Tutto Maiuscolo

Prodi ha ragione quando dice che siamo un Paese un po' demotivato, ma soprattutto moltissimo corporativista e che non pensa al Sistema-con-la-esse-maiuscola ma solo a sè stesso. Categorie o privati che siamo.
E' vero che non siamo più tanto capaci di Sognare, e di farlo Insieme.
Però spero che anche il Governo, la Politica, a cui partecipo attivamente, ne sono parte e non mi tiro indietro, sappiano darci Prospettiva. Sappiano darci motivo di Sognare.
Ad ognuno la sua parte. Ognuno un po' anche per gli Altri.
Che, secondo me, alla fine, ce la facciamo.

07 novembre 2006

Aggiornazionamento

Piccolo e importante aggiornamento all'elenco dei blog amici di Ganzfeld: Ho sostituito Lexi Amberson con Personalità Confusa. Lexi scrive bene ma dice cazzate, crescerà, ma per il momento non se ne può più. Personalità Confusa scrive benissimo ed è uno spasso. Ho aggiunto Camillo, my bipartisan soul, e pure Bambolescente, che è tutto poetico, femminile, maschile, trendy, misterioso, etc...

Che dire, saluti a casa.

06 novembre 2006

Where sky is always blue...

Da tempo guardo solo SkyTg24 per le notizie. Gli altri tiggì sono francamente schifosi, sia per i contenuti, che migliorano oggi, e domani come ieri chissà, sia soprattutto per la forma. Or-ri-bi-le. Noiosa, retorica, urlata e pochissimo chiara. Seguite il tg1 per filo e per segno: non si capisce niente.
Christian "magari fosse pure di sinistra" Rocca spiega sul Foglio delle cose che come al solito ci relegano behind a counter in a small town, con le spighe di grano all'angolo della bocca e con il trattore a manovella per le rape.

Autocommento: Calmati.
Autocommento II: sai che con sti commenti sembri...massì che lo so dai!

p.s.
Ma per quale motivo questi ragionamenti sui tiggì stanno solo sul Foglio? non c'è un cavolo di commentatore di sinistra che ci arrivi prima?

Playlist

Di solito si scrivono i libri per farsi ascoltare. Qui invece si scrive perché si è ascoltato.
Perché una canzone piace? Si va su Marte, ma qui non ci si arriva.
Non un’enciclopedia, o un Te-Lo-Spiego-Io. No no.
Un esempio di laicismo in un libro easy e appassionato. Il laicismo non è mica solo su quei temi là…se uno è laico lo è sempre, all along, anche nella musica.
Playlist racconta della passione per quello che la musica può fare… (come dice Gazzè). Non è la passione asfissiante dell’invasato, sacerdote di questo o quel gruppo/periodo/stile/strumento, fan noioso o noioso critico che cerca di ballare d’architettura (questo lo diceva Frank Zappa, invece) cedendo solo alla spinta del cieco istinto, sterile e invasato, depositata sulla prima cosa incontrata, potevano essere le auto o chissà che altro.
E’ una storia d’amore per 2556 canzoni diverse come i momenti della vita che hanno scandito: Ac/Dc e Frank Sinatra e Luca Carboni. Nella vita mica sempre si balla o sempre si ragiona di metafisica, no?

Scrivere di musica ha senso se, come quando ha senso la musica, si racconta di ciò che sia ama. Allora cambia tutto. Allora non si balla di architettura.
L’innamoramento che traspare da queste righe, agili e ironiche, le rende la timeline a forma di pentagramma di una storia.
E, sarà un caso, Playlist comincia con la dedica d’amore più bella di tutte.

E' che la gente sta male...

Sulla Settimana Enigmistica c'è un giochino che si chiama "Suspance!": Si racconta una storiella in cui il solito protagonista Brando adotta un comportamento assurdo che però in fondo in fondo è ragionevole in determinate condizioni, scoprirle è lo scopo del gioco, non evidenti a prima vista. A piè di pagina c'è la sezioncina "sappiate che..." in cui vegono preventivamente escluse le cause più ovvie o semplicistiche (sanità mentale, elementi non specificati che possano spiegare la questione, etc...).
Bene, ultimamente è come se mi trovassi nel suddetto giochino, con la soluzione ancora del tutto misteriosa.
Mi spiego: C'è un sito in cui i privati mettono i propri annunci di compravendita di strumenti ed accessori musicali. Avendo un viavai considerevole di tale merce ne faccio parte, ho i miei annunci.
La maggior parte delle volte, ormai, succede questo: io ho il mio bell'annuncio, con tutti i particolari, prezzo, spedizione, condizioni e quant'altro ben specificato. Puntualmente mi arrivano mail di persone interessate, che dopo un attimo spariscono nel nulla. Tipo: "Ciao sono interessato a questo articolo" dice lui, " Occhèi, mettiamoci d'accordo" dico io, "no guarda non sono più interessato" dice lui. Oppure: "Settimana prossima passo da Milano, ci incontriamo che ti compro l'aggeggio" dice lui, "occhei, quando?" dico io, "ti faccio sapere". Poi più nulla. O ancora "a breve sarò al tale negozio, il tuo annuncio è molto interessante, compro subito pago contanti." dice lui, "occhèi, quando?" dico io, "Presto, risentiamoci a breve." dice lui, "Occhèi". Poco dopo, "Ciao, l'annuncio?" dico io: interrogato il morto non rispose.
E così via. Ormai è la regola...
Dov'è il problema?

Sappiate che:
*nella mail non sono richieste/date informazioni che non ci sono nell'annuncio tali da poter far rinunciare l'acquirente.
*le mie condizioni non sono tanto favorevoli da far pensare che io stia truffando.
*non chiedo dati riservati che farebbero insospettire o desistere.
*io non perdo tempo o soldi e non vengo danneggiato in alcun modo da questi pacchi, non sono mail per dispetto o disturbo.
*non chiedo pagamenti anticipati o con monete diversa dalla corrente (ehm, chiaro, no?).
*la mie email non puzzano.

03 novembre 2006

Sta cosa che ogni post deve avere un titolo chi l'ha decisa? /2

Nei pezzi di Ligabue che girano in tivvù non c'è mai un momento in cui non sia presente la sua voce.
Canta dall'inizio alla fine senza fermarsi mai. Verbosissimo. Per non dire niente.