GANZFELD

21 novembre 2008

Per farla semplice, ancora.

Da un leader di partito illuminato e che vuol cambiare qualcosa vorrei:

*dicesse che il miglior canale di informazione in Italia oggi è Sky e che la rai così com'è fa schifo e che o la si privatizza o la si smette quanto meno di lottizzarla.

*affermasse che la commissione fatta di politici, spartita a correnti, che dovrebbe controllare la presenza di politici spartiti e a correnti nei telegiornali non è una cosa seria. Mandare veline che dicono “uè, uè, troppo pdl al tg1!” è patetico.

*spiegasse che la Rai è un accrocchio di poteri che dissangua le casse, senza ragione alcuna se non i protetti di quattro (fossero solo quattro) fancazzari politici di professione. E da leader-che-riforma cambierebbe questa cosa, rendendolo vivaio di giovani professionisti indipendenti che forniscono e godono di un servizio pubblico.

*spiegasse la linea su Villari dicendo ti stiamo col fiato sul collo e proponiamo in continuazione le suddette proposte, (magari articolate da segretario nazionale e non da pirla come me.) cogliendo la palla al balzo, girando la frittata e tutte le frasi fatte del caso: c'è un inghippo, va come te lo giro!

* che qualcuno pagasse. Nella fattispecie chi ha fatto eleggere Villari e Villari stesso (visto che passerà al pdl.). E che W faccia meaculpa, spiegando ad esempio chi è rimasto fuori e come sia inaccettabile che ancora loschi figuri siano preferiti a giovani in gamba, che è un meccaniosmo deplorevole, soprattutto non è sostenibile.

Ma W. non lo farà.
L'esperienza di cui i giovani sembrano colpevolemnte mancare è proprio questa. L'esperienza di palazzo, vorrai mica rischiare che un manipolo di parlamentari fra i 30 e 45 (sai che giovani) magari con un passato o un presente da dirigenti d'azienda, pubblicitari, ricercatori, operai (e quant'altro) ti piombino in ufficio dicendo: scusate, noi staremmo lavorando.

Io qui avevo detto una cosa sulle patatine.

Poi, cio che ha fatto Villari non lo trovo più grave di cio che ha fatto la Binetti.
Villari risponde ad intrighi di palazzo, dove nessuno ha la coscienza pulita.
La Binetti infanga quella parte di coscienza che ancora abbiamo pulita.
Ecco.

07 novembre 2008

Mauditis

'Le tendenze omosessuali fortemente radicate presuppongono la presenza di un istinto che può risultare incontrollabile. Ecco: da qui scaturisce il rischio di pedofilia''
P. Binetti. PD


Non gli fregherà niente a nessuno ma io proseguo. E qualcuno penserà anche che, nel mio piccolo, possa fare il suo gioco di anziana in cerca di pubblicità.
Da autorevoli commentatori, però, stavolta non mi sono giunte delucidazioni soddisfacenti. Le posizioni che si alternano sono quelle democristiane contraddittorie volemosebbene della segreteria del PD, che dice sbaglia ma siamo pluralisti, liberal, il reato di opinione manco c’è nel codice penale, a quelle di Concia, parlamentare inviperita, che però per disciplina obbedisce. Ma rimane inviperita. Poi, oggi sull’unità, Manconi si fa delle domande e non ne viene a capo. Non perché sia incapace ma perché, secondo me – alla fine, il timore è che la sua espulsione costituisca un precedente con cui si potrà poi eliminare e processare chiunque.

Per me, invece, la cosa è più semplice. Sbaglierò, ma le mie considerazioni sono le seguenti.

1- non si tratta di aver sostenuto una potenziale e legittima opzione politica che il Pd avrebbe potuto considerare e valutare. Ci mancherebbe questo fosse un reato di opinione. Una volta era così, no?
Ma dire che nell’omosessualità può essere insita la tendenza ad uno dei peggiori e più gravi reati non è un’opzione politica ma riguarda le personali reti di significato che costruiscono la mente. Si tratta di una calunnia, dettata da propri pregiudizi, ignoranza, malafede, rabbia, presunta superiorità fascista e paternalista, tendenza all’etichettamento con conseguente attribuzione valoriale e discriminazione.

2 - non si tratta di uno stile di vita privato incompatibile con ciò che il partito va dicendo. La questione qui sarebbe più delicata ma, a meno di reati, può starci che nel privato si razzoli meno bene di quanto si predichi. Un medico che fuma può essere comunque un buon medico.

3 - è stato detto pubblicamente. Non si tratta dunque di un’affermazione privata rubata. Che anche li. Lei ha voluto pubblicamente dire come la pensa su questa cosa. Ripeto, non è un opinione, è la manifestazione di un atteggiamento spregevole, talvolta amato dalla destra, voluto manifestare pubblicamente. Ora, non vorrei credere che la signora in questione sia la paolotta di provincia che si trova di colpo in città e non sa l’aspettava. Ci deve dire perché lo ha detto, cosa voleva ottenere e se magari ha intenzione di pubblicare un’agile pubblicazione per approfondire la questione.

4 – il problema poi secondo me cela un’altra cosa. La gran parte della dirigenza Pd viene dalla dirigenza nazionale dc/pc degli ultimi decenni dello scorso millennio. Allora i reati di opinione c’erano. Ma del punto primo. Ma ora non va bene. Dunque per far vedere che siamo tutti moderni e gggiovani, liberi tutti. No. Non funziona così.
In Germania, qualche anno fa, ricordo che la ministra della giustizia fu costretta a dimettersi perché disse, su Bush, che anche nella guerra di Hitler c’erano dei fini economici. Capirai.
Qui a me sembra si sia disposti invece a mantenere posizioni terrificanti pur di non andare a toccare quei fragili equilibri che ornano i sarcofagi dei sacri sacerdoti della politica, esperti e magnifici.

Mi devono spiegare, ora, qual è il limite.

Il parlamentare, poi, lo abbiamo detto mille volte, non è il militante della sezione di campagna. Per altro, la signora, è stata eletta non con le preferenze, ma in una lista bloccata e in posizione sicura: la Binetti deve esserci. Immagino quanti, votando, abbiano storto il naso, mentre qualcun altro, magari ha rinunciato a votare PD. Mi immagino chi invece ha votato pd per causa sua: “almeno una che dice le cose come stanno sui quei cazzo d’invertiti.”

Ed ora, all’ennesima, dove sarebbe lo scandalo nel dire che la sua palese manifestazione di ignoranza in materia, nonché la sua malafede, non siano compatibili con il delicato ed ambizioso, oltre che difficile, responsabile ed onorifico mandato che migliaia di cittadini le hanno dato? Che la sua presenza non è compatibile con la volontà di rinnovamento, perdio!, meritocratica di questo partito. La si escluda dal gruppo in senato, la si inviti a dimettersi e a fare una riflessione personale su quale sia la migliore collocazione in parlamento.
Nessun reato d’opinione, solo not in my name.

Non mi sembra più grave che, nei fatti, assolverla.

06 novembre 2008

yes, they can [lyrics]


Figurarsi cosa può interessare la mia opinione su Obama. Ne hanno scritto tutti, e io son l’ultimo. Questa, effettivamente, è l’aurea patetica che può assumere un blog.

Ma sono contento, anche se non mi viene da piangere dalla felicità. Sarà un buon presidente, speriamo, ma i conti con il mondo li dovrà fare anche lui.
Non solo, mi viene in mente, tanto per fare il pessimista, che la folla che lo ha acclamato non potrà che ridimensionare le sue aspettative. E sarebbe ancora lo scenario migliore, perché invece evitare le delusioni inevitabili dovute ai sui errori potrebbe gettare idee fideistiche che davvero, a quel punto, farebbero crollare tutto.
Comunque, mi aspetto un po’ meno guerre e un po’ più di copertura sanitaria, oltre a parcheggi più liberi da gente senza più casa. Ecco questo sì. Sarebbe davvero una magnifica esperienza.
E già ora, la cosa che conta, è che questo signore, otto anni fa non entrò alla convention democratica perché non era riuscito a trovare un invito. Otto. Anni. Fa.
Qui intanto il PD mette i cartelli con la faccia di Obama dicendo che il mondo cambia mentre spiega ad una anziana signora fascista eletta in liste bloccate, quindi scelta dalla dirigenza regionale del Pd, che sbaglia ma che comunque può rimanere in Senato a rappresentare chi ha votato Pd.
Ecco, prima di andare a vedere i cartelli del Pd, fate una cosa.
Andate a vedere qui, al punto XVIII (organigrammi vertice nazionale).
Poi mi dite.

05 novembre 2008

yes, they can.


Ho visto cose... mi sento come un replicante di Blade Runner: una folla che nemmeno a un concerto dei Rolling Stones, ragazzi e ragazzini senza una birra e senza una canna urlare come forsennati per la vittoria nel Vermont, discorsi degli sconfitti che rafforzano lo Stato ("colui che fino ad oggi è stato il mio avversario e che ora è il mio presidente") e discorsi dei vincitori che rafforzano la politica ("il genio degli Stati Uniti sta nel fatto che questo paese sa cambiare").

Mi sono esaltato e commosso, e commosso ho maledetto l'Italia per i suoi sconfitti che urlano ai brogli come lupi alla luna e per i vincitori che, come sacerdoti egizi, per proteggere se stessi uccidono sistematicamente ogni velleità di cambiamento. Se vogliamo sopravvivere nel mondo, usciamo e senza esitazione andiamo a cercarci un Obama. L'America non mi è mai sembrata così lontana come oggi.
Ivan Scalfarotto

04 novembre 2008

Quando c'era lui però i treni.. le paludi... le porte aperte...


''Le tendenze omosessuali fortemente radicate presuppongono la presenza di un istinto che può risultare incontrollabile. Ecco: da qui scaturisce il rischio di pedofilia''
P. Binetti. PD.

“Le posizioni del Partito democratico su temi di grande importanza, come l’uguaglianza dei diritti e la lotta ad ogni fenomeno discriminatorio come l’omofobia sono chiarissime. A sancirle e’ la nostra carta dei valori e io stesso ho avuto recentemente occasione di ribadirle intervenendo al Circo Massimo davanti ad un mare di persone. E’ chiaro, quindi, che singole voci che assumono posizioni diverse da queste non rappresentano l’opinione del partito ma esprimono un parere personale. Un parere, nel caso della recente intervista di Paola Binetti, sbagliato. Ma al tempo stesso credo che in un grande partito come il nostro non possano esistere “reati d’opinione” o processi per idee che vengono espresse. Mi stupisce che su queste dichiarazioni si sia creato una cosi’ grande polemica quando era chiara la natura personale delle opinioni espresse e la posizione complessiva del partito”.
Lo afferma Walter Veltroni, segretario del Partito democratico.

"Lei è lì e dice quel cazzo che vuole, chiaro?"


Io sto pensando seriamente a cose che non avrei voluto pensare.
E ora via con le correnti. La frammentazione di prima ricomposta sotto un unico simbolo.
Fottuti narcisi in cerca di autore, in sfregio a chi costruisce tutti i giorni.
Irremovibili. Corporativi. Falsi. Come mezza Italia più uno, che credevamo l'altra.
Ma cosa volete riformare, cosa.
Ma cosa cazzo difendo, cosa.