Occam, il meglio di un uomo.
Ci fosse anche il dopobarba di Occam sarebbe perfetto.
Conosco personalmente qualche senatore, qualche consigliere di vario livello qualche sindaco e assessore.
L’incredibile sequela di eventi che mi ha portato a conoscere i suddetti parte quando ho iniziato a votare e mi sono iscritto ai Ds. Un partito che ha delle idee, una serie di uomini e donne che amministrano, un sostanziale retroterra di valori che condivido e l’accordo sulle scelte di amministrazione della mia comunità, sia la città o la nazione.
Queste persone sono seri e competenti lavoratori, a cui io, insieme a una moltitudine, do mandato di rappresentarmi e di governare in nome dei suddetti valori. Io a sinistra altri a destra.
Il punto è che poi controllo il loro operato. Nel mio partito, sul mio territorio sono frequenti gli appuntamenti dove s’incontrano i politici eletti in zona, dal Quartiere al Senato. Raccontano, rispondono, spiegano. Io curioso ascolto, partecipo, intervengo.
Qualora uno di loro sparisse dalla faccia della Terra, assenteista, godendosi il proprio stipendio al bar, non avrebbe vita facile. Farebbe un mandato, forse neanche, perché l’imbroglio sarebbe evidente e mai sarebbe rieletto.
E come se io avessi un mucchio di azioni di una società e chi me le rappresenta bigiasse i C.d.A. Mica lo rieleggo un’altra volta.
Che in parlamento vi siano fannulloni è ovvio. Come è ovvio che essi si annidino nella amministrazioni comunali, negli ospedali, nel vostro ufficio e da McDonald. E’ la vita, baby. La differenza è che i primi possono essere direttamente controllati dal mandatario del loro incarico, cioè noi, tu, io. Questo è importante, perché io non posso controllare un funzionario di un comune o di Telecom o di che altro, eppure anch’esso in qualche modo si occupa di qualcosa che mi riguarda.
Votare e poi si disinteressarsi completamente di chi e cosa si sia votato, da moralista quale sono su certe cose, credo sia una colpa esattamente uguale a quella del parlamentare fannullone. Entrambi sono parti di un sistema che ignora e disprezza profondamente il valore, la storia e la funzione delle istituzioni.
Inutile poi scandalizzarsi davanti al servizio qualunquista di turno (Le Iene dell’altra sera)
La stessa colpa è anche in coloro che si fermano solo allo showbiz televisivo che, colpevole anch’esso, offre per lo più un’immagine distorta degli amministratori, ingigantendo spesso il peso delle irrilevanti mondanità dei pochi a discapito degli altri, tanti, onesti lavoratori. Dalle urlate poco chiare di Vespa alle Iene.
Gli eletti, da me eletti, che conosco hanno un compito e lo assolvono. Se poi essi, e non è proprio il loro caso, la sera si fanno le canne non mi interessa. Come non mi interessa se se le fa il mio dottore, perché quel che mi interessa è che egli mi curi. Come non deve interessare al professore se ne fa uso il suo studente, il suo compito è studiare. Scommetto che l’incidenza statistica di comportamenti devianti nella classe politica è la stessa che nelle altre categorie. Se il mio avvocato pippa e mi difende, non è che lo cambio. Lo cambio se non mi difende. Se poi non mi occupo di capire se mi difenda o meno e a causa di altri dettagli perdo fiducia in tutta la magistratura, beh, allora il pippa sono io. Ovvio che preferirei che mi difendesse senza pippare, ma il mondo è crudele.
Quel che vorrei è che si facesse politica. Che si capisse l’importanza del mandato che chi eleggiamo è chiamato a compiere e che lo giudicassimo per quel compie per onorarlo, che i cittadini dimostrino con i fatti di aver capito l’importanza del mandato. Sono stufo di qualunquismi e populismi, ovunque siano. Voto da sei anni. Conosco nome e cognome di chi ho eletto, so dove cercarli, so come chieder conto. Questa cosa, ahimè, è largamente definita “ammanicamento” (“senti un po’, te che sei ammanicato…”). Vien così sommessamente insinuata malevolenza, corporativismo, privilegio, in quel che è invece il semplice esercizio di un diritto. Che forse è anche un dovere. A cui certo non rinuncerò.
Vorrei si capisse che in Parlamento ci va chi eleggiamo. Pazzesco, no?. E che coloro che non brillano possiamo non eleggerli più. Possiamo non farci convincere prima di eleggerli. Possiamo occuparci di conoscerli quando ancora son candidati. Possiamo verificare il loro lavoro. Ma con parametri corretti e giusti, politici, non ipocriti, moralisti e qualunquisti.
"There's something special about marriage. It's not about religion. It's not about morality. It's about commitment.
When you stand up there, in front of your friends and your family, in front of the world, whether it's in a church or anywhere else, what you're doing really means something.
Pledging yourself to another means doing something brave and important. You are making a commitment. You are publicly saying: it's not just about me, me me anymore. It is about we - together, the two of us, through thick and thin.
That really matters.
And by the way, it means something whether you're a man and a woman, a woman and a woman or a man and another man. That's why we were right to support civil partnerships, and I'm proud of that"
"La manovra per il 2007 sarà da 35 miliardi, ma spalmati in due anni, impostando riforme strutturali". (Luigi Nicolais, Ds, ministro della Funzione pubblica, 25 agosto 2006).bah.
"Per la finanziaria, 35 miliardi sono la cifra necessaria in un anno".
(Antonio Di Pietro, Italia dei Valori, ministro delle Infrastrutture, 28 agosto 2006).
"Le entrate vanno meglio del previsto, e la manovra potrà essere più leggera: non più 35 miliardi, ma 30". "La manovra dovrà avere un impatto da 35 miliardi di euro. Circa 20 per risanare i conti, il resto per lo sviluppo".
(Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'Economia, 29 agosto 2006).
"La manovra finanziaria sarà da 33,4 miliardi".
(dai giornali del 29 settembre 2006).