GANZFELD

01 agosto 2008

Tanto per

propongo il voto in condotta anche per gli insegnanti.
Sono una delle rare professioni (dipendenti) senza controlli diretti. Nel mio liceo hanno liberamente insegnato cani e porci. Non tutti, certo. 

Il voto in condotta può diventare come una prova schiacciante di reato per lo studente. Nelle altre materie le prove del presunto reato sono compiti in classe e interrogazioni, hanno dei testimoni: sono impugnabili.
Poniamo l'antipatia tra un alunno ed un pofessore: siamo sicuri di capire davvero cosa s'inneschi, senza invece agire solo circoli viziosi deleteri? Rischia sempre solo l'alunno, di base presunto colpevole: Il docente è innocente per definizione.

Le regole scolastiche tutelano solo l'insegnante. Si rivedano, prima di rischiare bocciature a vanvera. 
Chiaramente non sto assolvendo quei rari reati penali commessi a scuola.

L'azione punitiva presunta educatrice di mediocri professionisti (ripeto: non tutti, ma la corporazione porta a questo cari docenti illuminati) è inutile e anacronistica. Gli insegnanti non sono formati per valutare le abilità, i punti di forza e debolezza delle persone a cui insegnano: questo è il punto, è un sistema altamente disfunzionale. 
La costrizione sostituisce la relazione. Spesso una debolezza può essere scambiata per un punto di forza o viceversa, creando pericolose situazioni. Pericolose per l'alunno, perchè l'errore del professore non è mai perseguito.
La professionalità mediocre è il primo cattivo esempio dato ai propri studenti.

Lo dico quasi laureato magistrale, non da sbattuto fuori.

[questo post non contiene "che"]