Tanto per
propongo il voto in condotta anche per gli insegnanti.
Sono una delle rare professioni (dipendenti) senza controlli diretti. Nel mio liceo hanno liberamente insegnato cani e porci. Non tutti, certo.
Il voto in condotta può diventare come una prova schiacciante di reato per lo studente. Nelle altre materie le prove del presunto reato sono compiti in classe e interrogazioni, hanno dei testimoni: sono impugnabili.
Poniamo l'antipatia tra un alunno ed un pofessore: siamo sicuri di capire davvero cosa s'inneschi, senza invece agire solo circoli viziosi deleteri? Rischia sempre solo l'alunno, di base presunto colpevole: Il docente è innocente per definizione.
Le regole scolastiche tutelano solo l'insegnante. Si rivedano, prima di rischiare bocciature a vanvera.
Chiaramente non sto assolvendo quei rari reati penali commessi a scuola.
L'azione punitiva presunta educatrice di mediocri professionisti (ripeto: non tutti, ma la corporazione porta a questo cari docenti illuminati) è inutile e anacronistica. Gli insegnanti non sono formati per valutare le abilità, i punti di forza e debolezza delle persone a cui insegnano: questo è il punto, è un sistema altamente disfunzionale.
La costrizione sostituisce la relazione. Spesso una debolezza può essere scambiata per un punto di forza o viceversa, creando pericolose situazioni. Pericolose per l'alunno, perchè l'errore del professore non è mai perseguito.
La professionalità mediocre è il primo cattivo esempio dato ai propri studenti.
Lo dico quasi laureato magistrale, non da sbattuto fuori.
[questo post non contiene "che"]