GANZFELD

02 maggio 2007

Tra il dire e il fare

Come mi capita ogni tanto uso parole di altri per dire come la penso. Ma questa volta aggiungo che non potrà esser facilmente dimenticato, o peggio creduto ragionevole e coerente, il fatto che la Chiesa non abbia concesso i funerali a Piergiorgio Welby e li abbia invece concessi, per esempio, a Pinochet.
Io lo ricorderò.


Chiedo scusa per l'ignoranza, ma non avevo mai sentito nominare 'sto Rivera. A leggere le cronache, oggi, ho pensato esterrefatto che Gianni Rivera avesse contestato le gerarchie pontificie. E non ho visto il concerto del primo maggio, e quindi so solo quello che leggo sui siti. Ovvero che uno ha detto una cosa in cui criticava (senza inventarsi niente) l'atteggiamento di un'istituzione assai più grande e potente di lui: l'avrà fatto bene o male, sarà suonata una stupidaggine o una cosa intelligente, ma questo era.
Poi ho letto anche questo commento a proposito (diciamo) dell'Osservatore Romano:
"E' terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla sempre in nome dell'amore, l'amore per la vita e l'amore per l'uomo. E' vile e terroristico lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa, sentendosi coperti dalle grida di approvazione di una folla facilmente eccitabile"
E mi è sembrata una grossa stupidaggine, soprattutto perché è una definizione che corrisponderebbe esattamente a quello che lo stesso Osservatore e i suoi ispiratori fanno dal pulpito da secoli: "sentendosi coperti dalle grida di approvazione di una folla facilmente eccitabile", "alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla sempre in nome dell'amore". Da domani, bisognerebbe quindi chiamare terrorismo qualsiasi predica durante una messa che denunci e critichi il sesso prematrimoniale, o gli amori omosessuali. Eccetera.
Probabilmente la cosa più intollerabile per l'Osservatore è stato il consenso del pubblico. Se le battute di Rivera fossero state ignorate o fischiate, oggi non ci sarebbe tanto scandalo. Il che dimostra che il problema è il modo in cui ultimamente la Chiesa e le Chiese vengono vissute in questo e altri paesi. Problema che forse l'Osservatore dovrebbe porsi seriamente, se questo mio umile consiglio non è troppo "terrorismo".
L. Sofri, via wittgestein

1 Comments:

  • Da cattolico partecipe e praticante ho molto sofferto per i mancati funerali a Piergiorgio Welby. Sostengo da tempo che l'unico principio nell'agire di un buon cristiano debba essere la regola aurea, come insegna il diritto canonico, "ama il prossimo tuo come te stesso", solo con questo modus vivendi si può superare la questione etica del giusto o non è giusto, tornando alla radice, e scoprendo che in questa frase vi è la soluzione per tutto. Il concetto è semplice applicarlo è difficile, ma le grandi sfide rappresentano da sempre il vero stimolo per il progresso umano e sociale e in questo caso spirituale.

    By Anonymous Anonimo, at 18:20  

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