Chi di paragone ferisce “Naturalmente c'era una differenza percepibile anche da un ragazzino di dodici anni: quando rubi una macchina, qualcuno resta senza la macchina. È un'operazione a somma zero. Il proprietario si trova di fronte un posteggio vuoto e niente macchina. Ma quando scarichi una canzone da internet, la canzone è sempre lì. Il download di musica è un gioco a somma infinito, e tutti lo sapevano”. Questo spiega Steven Levy, uno dei più grandi esperti di storia di Apple e del web, nel suo recente libro dedicato al fenomeno iPod (“The perfect thing”, Simon & Schuster), a proposito della fragilità dei primi spot antipirateria musicale. Le strategie terroristiche contro la pirateria musicale in rete sono sempre state sciocche e controproducenti. Ancora più lo sarebbero oggi che la discografia ha trovato degli spazi di convivenza civile e legale con il commercio di musica online, e ha tra le sue priorità riguadagnare il rapporto con i clienti, gli appassionati di musica, trattati negli anni scorsi solo come delinquenti o potenziali delinquenti. Lo stesso vale per l'industria dello spettacolo e del cinema, che è arrivata sulla questione poco più tardi. Invece, nei DVD, e ogni volta che andiamo al cinema, vediamo quello spot grave e teso che assimila la copia dei film allo scippo e al furto d'auto. Nei cinema la gente sbuffa, qualcuno fischia, e a tutti viene inevitabilmente voglia di fare copie pirata di qualsiasi cosa. Per spiegare ai suoi ispiratori la sventata inefficacia del messaggio, provo a ribaltarlo: se sapeste che prendendo una macchina in un parcheggio, una macchina identica resterebbe lì comunque, vi parrebbe altrettanto criminale e grave prenderla? Se sapeste che rubando un Munch in un museo, il Munch resterebbe sulla parete, e voi ne avreste uno da appendere in salotto, vi sentireste altrettanto in colpa? Sì, ancora un po', forse: ma provate a spiegarlo ai ragazzini. Bisogna stare attenti, con i paragoni. Vanity Fair, via Wittgenstein
L'effetto GANZFELD è una particolare condizione di attutimento sensoriale ideale, a chi ci crede, per il palesarsi di eventi paranormali. Considerando il mio naturale, e adattivo, attutimento sensoriale a fronte di questo mondo, e considerando la fuggevole comprensione della natura del funzionamento di tutto questo, blog compreso...Abemus Nomen.
Lorenzo G. - Visibile in sproporzione fra peso e altezza (ma mica tanto, ormai) ne riporta analoga fra massa cerebrale ed intelletto (ecco, questo già di più). Questo, di fulminea arguzia e non meno profondo, non viene puntualmente compreso. Il dubbio s'insinua...
C'e' chi dice
"Afflitto da un complesso di parita' . Non si sente inferiore a nessuno." (Flaiano)
"Are you woman enough to be my man?" (Vedder)
"La massa ama la vita comoda, non richiede che una spiegazione alla volta, non e' grata alla scienza per le sue lungaggini, vuole avere soluzioni semplici e sapere se i problemi sono risolti." (Freud)
"I'm not bad. I'm just drawn that way." (Jessica Rabbit)
"Il Super-io e' solubile in alcool." (Fenichel)
"Scrivere di musica e' come ballare di architettura." (Zappa)
"Il fastidio per le tesi condivise - ancorche' vere e indiscutibili - è un tic umano e diffuso." (Luca Sofri)
"E' troppo chiaro e perciò è difficile vederlo. Uno sciocco una volta cercava un fuoco con una lanterna accesa. Se avesse saputo che cos'era il fuoco, avrebbe potuto cuocere il suo riso molto prima." (Mumon)
"Il nostro timore più profondo non è di essere limitati,
Ma è di avere potenzialità smisurate.
A spaventarci è, soprattutto, la nostra luce, non la nostra oscurità
Ciascuno di noi si chiede: chi sono io per essere così straordinario
dotato e favoloso?
Ma, in realtà , chi sei tu per non esserlo?
Voi siete figli di Dio.
Il vostro sminuirvi non serve al mondo,
non c'è niente d'€™illuminato nel vostro ridurvi,
perché gli altri rischiano di sentirsi insicuri intono a voi.
Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è in noi;
non in qualcuno, ma in ognuno i noi,
e se lasciamo che la nostra luce risplenda,
diamo inconsapevolmente anche agli altri la possibilità di fare la stessa cosa.
Una volta che ci siamo liberati dalle nostre paure,
la nostra sola presenza è in grado di liberare le altre persone.
"(Mandela)
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