GANZFELD

19 maggio 2006

Labour of students II

E due: Narcisi che spero s'annegheranno nell'inchiostro che sgorga dal proprio incontenibile ego...un amico mi segnale l'agile periodo:

[...]
Ovvero: prendendo le mosse da forme esperienziali della rappresentazione (forse ancor prima fisiche e biologiche che meramente antropologiche) finalizzate a rendere possibile il manifestarsi di un evento ove il Noi della comunità-soggetto, incarnato in uno o più organi-individuo istantaneamente spossessati della propria ri-conosciuta identità tramite opportune teknai intra- e inter-sensoriali di trasformazione del corpo, dello spazio e del tempo, potesse cedere quello/quegli ex-Io ad un Altro-da-Noi vocato a comunicarleSi, -nella cosidetta civiltà classica si compì forse un processo dagli èsiti perduranti che condusse un plesso di culture dominanti al duplice rovesciamento di quelle forme "originarie" in una prassi (sociale e politica ancor prima che estetica) ove, come ad esempio nel teatro e nelle altre fenomenologie para-drammatiche precedenti e susseguenti l'eclisse determinata dalla vittoria nell'occidente europeo della Rivoluzione cristiana, uno o più Io (autori, attori, da ultimo registi, insomma: "artisti") comunicassero contenuti, convenzionalmente oscillanti tra la neutralità dell'oggetto rappresentato (idea, azione, situazione) e la soggettività assoluta ed esclusiva dell'istanza espressiva, ad una pluralità relativamente indifferenziata di Io appartenenti alle identità pre-conosciute di individui separatamente convenuti ad assistere a uno spettacolo."