GANZFELD

09 febbraio 2006

Bloody Mary

Io non vorrei peccare di blasfemia, pratica per altro per me quotidiana provocata da numerosi eventi, verso però un'altra religione, con la quale sono meno in confidenza. Però, oggi è il giorno dell'ashura, ricorrenza sciita in ricordo del martirio del figlio di Maometto, Hussein. E per celebrarlo migliaia di persone si percuotono la schiena o il petto o la testa fino a ferirsi, a sanguinare.

Ora, liberissimi, non è proprio un bello spettacolo, e nanche rincuorante, però da mezzo psicologo quale sono, mi s'impone la riflessione per cui la confusione di realtà ed immaginazione, in questo caso simbolo e realtà, non è proprio indice di salute mentale.

Mi chiedo se le personalità influenti ed ascoltate sciite non potessero ragionar su qualche riforma, per un rito un po' meno invasivo e più simbolico, e quindi non meno efficace. Non solo per preservare la salute fisica e mentale dei propri fedeli, che andrebbero tutelati anche dai propri eccessi, ma anche per affrancarsi dai percolosi fanatismi, che chi si autolede in nome di Dio, sicuramente, compie.
A meno che...