GANZFELD

08 gennaio 2006

Per passione

Ancora, in questi giorni, esempi della più bassa espressione della politica italiana.
Il Corriere dedica 12 pagine alla vicenda Unipol-Ds, tante ne dedicò solo alle twin towers, alimentando per primo l'artiglieria scagliata, da più fronti, contro i Ds. Che crescono, sono il pimo partito d'Italia, mettendo di malumore più d'uno.
Ora, dato che sulla vicenda Unipol-Ds di vere nuove notizie non ce ne sono, tanto meno di reati imputabili alla dirigenza del partito, Eugenio Scalfari fa delle considerazioni che credo rendano giustizia, non solo e tanto ai Ds, che per me sarebbe abbastanza, dato che ne sono parte, ma a chi, indignato come me, guarda con rabbia quelli che, lungi dall'esser di sinistra, pensano sempre e solo a sè, alla propria ditta, o partito, e mai al paese e alle sue necessità.

Alcuni stralci di seguito. Oppure, l'articolo intero.

Oggi la base sociale diessina è in parte cambiata, il partito attuale è, io dico per fortuna, molto diverso dal vecchio Pci, l'ideologismo rivoluzionario e massimalista non c'è più, la libertà è diventata un valore almeno pari ed anzi superiore a quello dell'eguaglianza.
Ma la moralità politica è rimasta. Di qui l'anti-berlusconismo. Volete chiamarlo viscerale? Chiamatelo pure così perché viene dalla visceralità della gente di sinistra.

[...]Ma [l'artiglieria] è preziosa anche per rinverdire la visibilità elettorale di quella sinistra radicale "pura e dura" cui sembra in certe occasioni star più a cuore l'interesse della "ditta" che quello del paese.

Non darò - non ne avrei alcun titolo - giudizi di valore su queste diverse posizioni, ma ricordo appunto che Berlinguer rifuggì dal massimalismo e dall'estremismo come già prima di lui Longo e Togliatti.

[...]In conclusione, si spara contro i Ds in nome del centrismo e dell'anti-riformismo. Questa è la verità del "fuoco incrociato".