GANZFELD

23 novembre 2005

in America è tutto più grande

General Motors ha deciso di tagliare il 27% della propira forza lavoro: 30.000 operai. Questo perchè le cose vanno maluccio: la Toyota sta per superare GM e diventare il primo produttore di auto al mondo. Mr. Wagoner, il presidente di GM, non sembra aver dato brillanti prestazioni manageriali durante il suo mandato, iniziato nel 2000. E non lo dico io ma lo dice Zampaglione su Repubblica di oggi. Morale, 30.000 licenziati in violazione degli accordi sindacali raggiunti.

Non capisco gran che di manager ed economia, però mi è tornato in mente un passo di Luciano Gallino di un suo libro: "Ad Adriano Olivetti, quando la sua azienda attreversò un momento di grave crisi nel 1952, fu consigliato di licenziare 500 operai e ridurre la produzione. Invece di licenziare gli operai Olivetti licenziò o trasferì parecchi dirigenti, assunse 700 nuovi venditori, ribassò i prezzi delle macchine e lanciò l'azienda in un nuovo ciclo di sviluppo.[...] Olivetti pensava che un'impresa dovesse opporsi alla disoccupazione involontaria con tutte le risorse e tutti gli strumenti ad essa disponibili.[...] Oggi la quasi totalità delle imprese reputa, anzi teorizza, che non spetti a loro preoccuparsi del destino di chi perde il lavoro."